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William e Kate: il ritorno del mood cinico/bastardo

Creato il 29 aprile 2011 da Lafenice
Rullo di tamburi: eccolo che ritorna, senza avvisare, senza bussare alle porte della mia anima, irrompendo nella quiete di queste mie ultime giornate primaverili.
Chi é?
Ma su, è il mio mood cinico-bastardo, ritornato all'ovile il giorno 29 aprile di questo magnifico 2011.
ma andiamo con ordine: devo ammettere che gli ultimi giorni così pieni di eventi, mi hanno lasciato ben poco tempo per pensare, o, ancora meno per guardare la tv. Ero già abbastanza presa da esami universitari, figure da “due di coppe”, piuttosto che la storia che sto scrivendo e che molto probabilmente non incontrerà mai un pezzo di carta ed un po' di inchiostro, rimanendo sul mio pc. E poi c'era anche qualche vipera che ho cercato di evitare per tutta la settimana: ma quello è un discorso.
Ad ogni modo, presa com'ero dalla mia vita, ho finito per dimenticarmi dell'avvenimento del secolo, preceduto da film, serie tv, programmi pseudo informativi, libri (che francamente non si possono davvero leggere) e promesse di collegamenti minuto per minuto, che, chiaramente, non ho visto. Di che cosa sto parlando? Del matrimonio di William e Kate.
William e Kate: il ritorno del mood cinico/bastardoBene, non vorrei parlare di queste strane influenze cosmiche che spingono sei telegiornali su sei a parlare, ininterrottamente di questo matrimonio: dopotutto è solo un dannato matrimonio.
Non vorrei nemmeno parlare di quello strano embrione di invidia che ho covato nel silenzio della mia anima nel momento in cui ho visto la sposa (tra l'altro anche il vestito mi piaceva assai) varcare la soglia di Westminster Abbey. Insomma: ma abbiamo visto i pochi capelli che ancora William ha in testa, o questa espressione da uomo delle nevi che si ritrova? Razionalmente, parlando solamente dell'aspetto fisico, non riesco ad invidiare quella poveretta: insomma, c'è di meglio.
Ma, c'è sempre un ma. che mi spinge a parlarne.
Si avvicina il mio terzo anniversario di singletudine, che festeggerò questa domenica, il primo di maggio. Ergo, non sono agitata, non sono nervosa, non sono invidiosa. Sono imbestialita.
Vi dirò, i primi due anni di singletudine non mi sono pesati affatto: anzi. Dopo una relazione distruttiva di quattro anni e mezzo, mi si è aperto un nuovo mondo. Un mondo fatto di libertà, di flirt più o meno espliciti, di vacanze con gli amici, di tacchi vertiginosi e di sicurezza.
Una meraviglia insomma.
Però, arriva il momento in cui questa singletudine da un po' di fastidio: mica per niente, ma ogni tanto si ha bisogno di un po' di calore umano, più intenso di quello di brevi storielle senza senso alcuno. Si ha bisogno di condividere, di una spalla su cui piangere, di sentire il cuore battere come volesse uscire dal petto. Si ha bisogno di credere che il principe azzurro esista ancora, e che non sia morto dopo aver conosciuto quella sciacquetta di Cenerentola.
Perchè sapete, credo che sia davvero morto (pur ostinandomi a sperare il contrario). O forse non è mai esistito. Voglio dire, appartengo a quella generazione di ragazze cresciute a pane e film della Disney, dove, quasi sempre, il bello e straricco di turno arrivava dalla donzella in difficoltà, le diceva di essere innamorato e paff! Fatta! “e vissero insieme felici e contenti”.
questi cartoni hanno avuto il terribile effetto di farmi credere che tutto questo possa, effettivamente, diventare realtà. Storielle si, che ti lasciano, però, l'amaro in bocca quando ti rendi conto che sono solamente storielle.
Eppure, vedete, io non chiedo nulla di simile. Non voglio un principe con i dentoni e un principio di calvizia che mi dica “sei bellissima” non appena varco la soglia di Westminster. Mi accontento di meno. Mi basta un uomo maturo, responsabile, senza strane inclinazioni al servilismo, con una propria testa (e la conseguente capacità di utilizzarla), affascinante e misterioso, passionale, ardente.
Ok, basta sognare. Diciamoci la verità: uno così è impossibile da trovare. Non so se sia il male dell'Italia, della Romagna, o se sia un problema ben diffuso nell'intero globo.
Probabilmente sono io: troppo aggressiva, senza la minima diplomazia, incline ad un cinismo velenoso (soprattutto quando vengo bombardata da cuoricini e “amore”).
Chi può saperlo?
Intanto maledico “l'evento del secolo” e la necessità di sbandierarlo in lungo ed in largo per tutto il giorno. Dopotutto: ma a noi cosa interessa del matrimonio di William e Kate? viviamo in Inghilterra? cantiamo forse "God Save the Queen?". NO!
e allora! cos'è quest'atto vile nei confronti di noi single italiani!?
Bacio a tutti! Buona serata e buona fortuna!
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