I quarti maschili di Wimbledon ieri hanno dato lo stesso verdetto, sembrava quasi di sentire il Centrale ed il Campo uno urlare queste parole a squarcia gola.
Mentre sul Campo Uno si chiudeva una delle più belle ed appassionanti sfide degli ultimi anni che ha visto Djokovic battere a fatica Bernard Tomic, l’imprevedibile accadeva sul Centrale.
Dal suo esordio tra i professionisti, nel lontano 1998, Roger Federer non aveva MAI perso un incontro in cui conduceva per due set a zero ma ieri il tempo ha presentato il conto al Re ed il suo sogno di riprendersi il trono londinese è definitivamente tramontato.
Il Re è Morto…
Dopo aver dominato il francese Tsonga nel primo set (6-3), mostrando un tennis da antologia ed impressionando tutti, l’elvetico si è imposto con decisione anche nel secondo (7-6) al tie-break( 7-3).
Tsonga – che, a guardarlo, sembra di rivedere Mohamed Alì, tanto il francese somiglia al fuoriclasse statunitense della boxe – non esiste nei primi due parziali, mai decisivo nei punti, discontinuo ed impreciso, sembra proprio la vittima da sacrificare sull’altare dell’immenso ed immortale svizzero.
Ne terzo set tutto cambia, Federer cala bruscamente di livello,sbaglia tanto,troppo, il rovescio è impreciso,il servizio non va più ed il francese sale enormemente di livello, prende il controllo del gioco ed aumenta il ritmo degli scambi, alterna un dritto terrificante ad un serve and volley preciso ed implacabile e per l’elvetico non c’è nulla da fare, deve cedere il parziale ( 4-6).
É il ventiseienne francese ad avere il comando dell’incontro adesso e nel quarto set dimostra di aver perso ogni esitazione, nessuna riverenza o soggezione al cospetto di King Roger, che viene sommerso da una valanga di bordate da fondo e punti decisivi impossibili da salvare eccetto forse che per il Federer del 2009,quello che dominava su tutto e tutti con una facilità di corsa pazzesca, quello che mostrava un dritto tanto preciso e delicato da risultare uno spettacolo anche per l’avversario di turno, quello che sfoderava un rovescio elegante come nessuno prima di lui, quel Federer che s’era rivisto nei primi due set di questo Quarto, ma era forse riapparso solo per salutare il pubblico che lo ha tanto amato. Anche il Quarto Set si chiude a favore del francese (4-6).
Nel quinto e decisivo set tutti sperano, pregano nel ritorno, nello scatto d’orgoglio del campione vero, ma lo scatto lo fa il giovane Jo-Wilfried, anzi ne fa un numero impressionate di scatti ed il pubblico lo applaude in maniera sempre più convinta mentre Roger resta sempre più solo, perde o forse non ha più la forza per reagire, concede un break anche in questo set e mostra solo rarissime soluzioni degne del suo nome.
Nulla di più, Tsonga vince meritatamente e Federer lo aspetta per accompagnarlo fuori dal Centrale, mentre il pubblico commosso saluta un mostro sacro del Tennis che si avvia mestamente sul viale del tramonto.
Lunga vita al Re!
Sul Campo Uno alla fine dell’incontro tra Djokovic e Tomic , i tifosi presenti avranno di certo ritenuto ampiamente ripagato il prezzo del biglietto.
Sì perchè dopo un primo Set in cui Nole da Belgrado non fa errori, mentre il diciottenne Bernard Tomic sbaglia di tutto e di più – chi non sarebbe emozionato ad affrontare ai Quarti di Wimbledon il prossimo Numero Uno del Mondo? – regalando il parziale (2-6), il secondo Set si apre in manera del tutto diversa, è il giovanissimo Aussie a prendere il comando del gioco e con una personalità da grandissimo campione, Djokovic al contrario appare lento ed impreciso, sempre sulle gambe e quasi passivo difronte al debordante ragazzino allenato da Ivanisevic e Rafter.
Prima devastante, dritto potente e preciso al millimetro, rovescio solido e gioco di rete molto valido; sembra quasi che Bernie - come lo chiamano i pittoreschi supporters australiani che lo seguono chiassosamente dagli spalti- sia il numero due ATP e Nole solo la vittima di turno.
L’australiano regala perle vere, sballottaDjokovic da destra a sinistra e poi lo taglia fuori con contropiedi strepitosi o passanti forti ed a fil di riga tanli da meritare gli applausi dello stesso Serbo.
Molti rivedono, nel gioco del diciottenne, l’ombra di un tennis che la verde erbetta di Wimbledon ha già ospitato, serpeggia il nome di Sampras ed a ben vedere cosa accade sul campo, appare tutt’altro che sprecato.Il secondo set si chiude 6-3 in favore di Tomic.
Il Terzo set mette in mostra tutti i limiti che la giovane età e l’inesperienza dell’australiano comportano, il ragazzo cede mentalmente, esce dalla partita e forse anche dal Campo Uno, Nole non impressiona, continua a regalare punti ed a commettere errori banali ma l’australiano non ne approfitta ed il parziale si chiude a favore del serbo (6-3).
Il quarto set è qualcosa che raramente si è visto di recente su un campo da tennis, Tomic torna a spingere di dritto ed a far male a Djokovi con rovesci liftati e profondissimi, sbaglia pochissime prime, gioca di volo e di prima in maniera impeccabile e fulmina Djokovic ad ogni singolo errore, anche solo di posizionamento; la mano degli allenatori si vede sul ragazzo, il servizio è curato e calcolato come quello di Ivanisevic, le risposte e la tattica studiate e varie quasi quanto quelle del grande Rafter, è un vero piacere vedere Tomic giocare.
Il numero Due Atp è chiaramente sorpreso e disorientato, ma riesce a tenersi a galla aggrappandosi al servizio ed a qualche punto pazzesco dei suoi ma non pare abbastanza.
Sul “cinque pari” il serbo va addirittura sotto 0-30 nel suo turno di battuta, sembra la svolta e forse lo è ma a in suo favore, perchè Nole tiene duro, rimonta ed alla finne di un grande e bellissimo Game, riesce a tenere il servizio.
Tomic subisce il contraccolpo e nel suo turno di battuta va subito sotto di due quindici prima di recuperare e portarsi sul 30-30 con un servizio e dritto ad incrociare – che di Sampras era il colpo migliore- a dir poco strepitoso.
Ma il fuoriclasse esce fuori proprio nelle situazioni disperate e Novak Djokovic è un fuoriclasse e lo dimostra sui due quindici successivi del talento australiano, strappandogli punti e break con una risposta pazzesca ed un drop da fondocampo che nemmeno il miglior Nadal avrebbe potuto sognare di prendere.
É la fine, sul 6-5 il serbo serve per il match e non regala nulla vincendo ma con sofferenza enorme.
Ciò che fa di Djokovic il nuovo Re non è però il fatto che vinca ma il come lo faccia.
Alla fine di una partita tanto combattuta Nole ringrazia ma non esulta, si ferma ed applaude Tomic invitando il pubblico a fare lo stesso quasi fosse il ragazzo il vincitore, lo raggiunge a rete, gli stringe la mano e lo sommerge di complimenti ed infine lo aspetta per lasciare il campo al suo fianco.
Questo è un campione, un uomo che se anche vince mette il rispetto per un grande avversario prima di tutto e se il serbo riuscirà a battere in semifinale Tsonga, sarà il numero uno anche del circuito , oltre che nella vita.
Merita comunque un altro applauso Bernard Tomic, partito tre settimane fa dalle qualificazioni ed arrivato a mettere in crisi il migliore tennista del momento ai quarti del più grande ed importante torneo che il Tennis professionistico possa offrire.
Ha le stigmate del campione l’aussie e se saprà continuare a lavorare con umiltà e determinazione chissà che il Re tra un paio d’anni non sia lui.
Sta di fatto che,come ogni anno, Wimbledon ha salutato la fine di un grande campione, l’inizio di una nuova era -quella di Djokovic- e la nascita di un nuovo astro nel firmamento Atp e questo al dilà di chi sarà poi a vincere il torneo.
Poco da dire invece sulle altre due semifinali, Andy Murray ha vita sin troppo facile contro l’amico Feliciano Lopez e s’impone – per la tristezza della madre dello scozzese,tifosissima dello spagnolo al punto da chiedere, poco tempo fa, al figlio di poter fare uno foto con il bel Feliciano- con un perentorio 3-0 (6-3 6-4 6-4 i parziali).
Rafa Nadal ha dovuto soffrire un pò contro il combattente statunitente Fish che, dopo aver patito e preso i primi due set ( 3-6 3-6) si è imposto 7-5 nel terzo dopo una dura lotta, cedendo comunque in un serratissimo quarto set per 6-4.
Djokovic – Tsonga e Nadal-Murray le semifinali di domani quindi, mentre oggi si affrontano, nelle semifinali femminili Sharapova – Lisicki ed Azarenka – Kvitova (per il secondo anno di fila in semifinale) , con la russa e la ceca -la Kvitova ha i favori del pronostico nonostante una classifica peggiore , per la sicurezza e maestria con cui sta giocando sui campi di Sua Maestà- favorite; da non perdere sopratutto la prima delle due semifinali, perchè se è vero che la bella Marjia è la favorita e sta giocando un gran tennis, lo è altrettanto che la tedesca ha dimostrato di saper giocare a livelli di assoluta grandezza in maniera stabile, il suo serve an volley perfetto creerà di certo qualche grattacapo alla russa.
Tutti con lo sgurado fisso sul Centrale allora, perchè oggi il talento e la bellezza la faranno da padroni quindi, come sempre, stay tuned!