Trentacinque teschi e tre scheletri di donne e uomini di etnia Herero e Numa deportati in Germania all’inizio del XX secolo sono stati accolti a Windhoek con una cerimonia pubblica nei Giardini del parlamento.
Alla manifestazione, riferisce l’Agenzia di stampa della Namibia (Nampa), ha partecipato venerdì anche il presidente Hifikepunya Pohamba.
I teschi e gli scheletri erano stati consegnati dalla Charité, l’Università di medicina di Berlino, e dall’ateneo di Friburgo.
“Con il rimpatrio dei resti – aveva detto il professor Karl Einhaupl, rettore dell’università della capitale tedesca – intendiamo rendere omaggio alle vittime, denunciando allo stesso tempo i crimini commessi nel nome del progresso scientifico”.
Tra il 1904 e il 1907, in quella che oggi è la Namibia, la Germania represse con le armi la resistenza delle comunità locali alla colonizzazione delle terre da parte di immigrati tedeschi o sudafricani di origine europea. Secondo gli storici, il numero degli Herero si ridusse da 80.000 a 15.000 e quello dei Numa da 20.000 a 10.000.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)