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Winter in Afrika?

Creato il 27 febbraio 2013 da Epierandrei @shotofwhisky
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Nell’edizione 2013 di Wallpaper* City Guide Marrakech, è l’intrepido fashion designer marocchino Amine Bendriouich a consigliare nelle pagine Insider’s Guide di visitare il Riad Yima, per avere un esempio di cultura contemporanea marocchina. Amine è una rising star del firmamento della moda marocchina, che vive fra Casablanca e Berlino. La sua collezione presentata ad aprile dell’anno scorso, in occasione della speciale Fashion Week di Tunisi, si chiamava “Winter in Afrika”. Strizzava l’occhio ai diktat della moda che, a suo dire, servivano di piu’ a soddisfare interessi economici, che a rispondere ai bisogni reali.

Il Riad Yima, invece, è la galleria dell’artista, designer e fotografo marocchina Hassan Hajjaj. C’è chi lo chiama l'Andy Warhol del mondo arabo per le sue opere kitsch e molto colorate, al tempo stesso sovversive e stravaganti. Ma anche per via dell’Andy Wahloo Bar, a Parigi, di cui ha curato il design degli interni. Il nome è sia un tributo all’artista Warhol, la cui influenza è evidente nel lavoro di Hajjaj, sia un modo per evocare il concetto di “wahloo”, che in slang nordafricano significa “non ho nulla”, in quanto alcune degli oggetti al suo interno nascono da un’attitudine a riutilizzare e ridisegnare quelli di uso comune (come segnali stradali che diventano tavoli). Nato nel 1961 a Larache, nel nord del Marocco, Hassan Hajjaj vive attualmente tra Londra e Marrakech. Scoperto dal critico d'arte Rose Issa nel 2006, da allora ha partecipato a numerose mostre in Marocco, Inghilterra, Mali e in Medio Oriente. Nel 2009 è stato finalista nel Premio Jameel del Victoria & Albert Museum per l'arte islamica. Il mondo fotografico di Hassan Hajjaj trae la sua forza e vitalità della sua storia personale. Da bambino cresciuto nel Marocco degli anni ‘60, si è poi trasferito a Londra scoprendo d’improvviso la sua abbagliante scena artistica.

Ma perché oggi vi sto parlando di Hassan Hajjaj, e del suo Riad Yima? Perché fra un mese l’artista marocchino arriva per la prima volta in Italia (a Firenze) con una sua personale, dal titolo Vogue Arabe Issue. Quindi, ancora una volta, voi entusiasta della globalizzazione ed amanti della transculturalità, please stay tuned.
 


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