WIPE!!: l’ album di debutto dei Sandpaper Surprise

Senza titolo-1

Sono davvero contento di scrivere questa recensione perché, a differenza di quello che succede di solito, stavolta conosco personalmente la mente che sta dietro al progetto Sandpiper Surprise e all’ottimo WIPE!!.

Ricordo con un pizzico di nostalgia gli anni catanesi in cui si combatteva con la musica il logorio e la fatica derivanti da un set di lezioni-esami-lezioni in grado di stroncare anche lo studente più preparato; proprio in quel periodo conobbi il nostro MetalSir alias Marco Petrone il quale mi iniziò ad un metal meno commercializzato di quello degli Iron Maiden facendomi scoprire delle band come gli Avantasia, i Rhapsody of Fire e Luca Turilli: e io che avevo visto il mondo metal come un territorio lontano e troppo distante dal mio amato hard rock mi sono dovuto ricredere ed ho conosciuto un mondo musicale con una miriade di sfumature.
Dalle mie parti per definire una persona che stia fuori dagli schemi canonici si usa il termine personaggio. Ebbene MetalSir è un gran personaggio: musicista, accanito lettore di fantasy e appassionatissimo di metal (non userò il termine metallaro perché non mi è mai piaciuto, ci vedo una connotazione dispregiativa) che mi regalò il suo primissimo disco (con tanto di autografo) contenente tre potentissimi brani strumentali, tra cui spicca una reinterpretazione, ovviamente in chiave metal, della Sarabanda di George Friedrich Handel (colonna sonora, tra l’altro, del film Barry Lindon).

Ma veniamo ai Sandpaper Surprise e a WIPE!!

Dopo una breve introduzione partono 11 tracce spaventosamente potenti interpretate dallo stesso MetalSir (chitarra), da Dan Ainlay (voce e basso) e da Piney “drums” McGhee (percusioni).
Si comincia con You Ain’t You Anymore, un brano che si piazza al confine tra hard rock e metal con un ritmo decisamente deciso e un ensemble di arzigogoli chitarristici da urlo che fanno da preludio a interessanti cambi di ritmo. In You’re Like Shit il registro è più o meno lo stesso, siamo sempre dentro un ritmo martellante che si rilassa poco prima del ritornello per ritornare quindi a pompare. Il brano successivo si intitola Telephone Fight e inizia con un grande attacco di basso, ripreso poi prima dalla chitarra e dalla batteria, il tema costante è il ritmo sostenuto e il sound avvolgente che non da respiro. Gli amanti della musica a 360° (come me) saranno più che soddisfatti da questo lavoro.
Basso protagonista anche nella title track WIPE!! ma da questo punto il disco vira bruscamente sul metal più duro e sincero, i ritmi si allungano e i riff si sovrappongono in maniera ossessiva, cominciano a venir fuori delle parti melodiche in pieno stile epic con dei ritorni trash che fanno da cornice alla voce, la quale in alcuni tratti è la protagonista; il magistrale assolo di chitarra completa la magnificenza del brano.
Con 90’s product risulta chiaramente quanto l’influenza dei Motorhead di Lemmy Kilmister sia essenziale per chi suona del buon metal.
I cambi di ritmo e di registro di Right In The Ass con il suo passare dall’hard rock al trash-metal con una spruzzatina di epic e psichedelia rappresenta forse il brano più denso di significato e rappresentativo del lavoro dei Sandpaper Surprise. Particolarmente interessante è in questo brano la digressione della chitarra al minuto 2:10, un vero momento di intensa epifania musicale.
Se ancora il tracollo nervoso non si è manifestato in voi ci penserà Nervous Breakdown con la sua potenza, mentre Heavy Metal Poisoning completerà l’opera con il suo sound colmo di echi e riverberi e una chitarra che scherza costantemente con le percussioni costruendo un registro musicale davvero molto interessante. In Dexter Morgan compare un che di più melodico rispetto alle tracce precedenti, il ritmo è sempre ossessionante e martellante ma di tanto in tanto basso, percussioni e chitarra lasciano alla scena alla voce che disegna piacevoli passaggi melodici.
La chitarra acustica è invece la protagonista di I’m Losing, un brano che contrasta con il resto del disco: dopo aver pestato di brutto ed essersi fatti venire il torcicollo a furia di headbanging, adesso è il momento di recuperare un po di fiato e di riempire orecchie, cuore e anima con un bel brano tranquillizzante. Ma non finisce qui.
In chiusura arriva il tributo ai Motorhead con uno dei brani più conosciuti della band anglofona: Ace Of Spades.