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Wir sind alle Berliner! (parte 1): odissee automobilistiche, cene thai e influenze

Creato il 27 marzo 2012 da Luciusday
Detto fatto. Dopo la fine del Praktikum, il 23 marzo abbiamo preso a noleggio la macchina e siamo partiti alla volta di Berlino. Protagonisti: io, Montaje, Gossip Givl, Pantofola e la Gitana, italiani noi primi quattro, spagnola l'ultima. Autodotati dunque di una Citroen C4 Picasso familiare ci siamo inerpicati per 7 ore di macchina (che dovevano essere 5 e mezza) attraverso le autostrade (gratuite) della Germania. Il primo problema è stato nel saper riconoscere il freno a mano. Non potevano costruirne uno decente, no, dovevano per forza digitalizzarlo sotto forma di bottone poco pratico. Io e Montaje ce ne abbiamo messo di tempo per trovarlo appena saliti in macchina.
Con Montaje alla guida, io accanto come navigatore e DJ e le tre ragazze dietro a fare da cameriere, cabarettiste o comari di paese a seconda del momento, siamo arrivati a Berlino dopo circa 7 ore di viaggio a fronte delle 5 e mezza previste dall'itinerario. Una volta entrati a Berlino ci siamo persi per il centro della città, mentre giunti all'ostello ci hanno assegnato la camera sbagliata; per cambiarla non c'è voluto molto, ma la receptionist non era proprio il massimo della simpatia.

Wir sind alle Berliner! (parte 1): odissee automobilistiche, cene thai e influenze

L'orso (Der Bär), il simbolo di Berlino

Il tempo di una doccia e una sistemata e siamo di nuovo fuori dall'ostello in giro per il centro. Manco a farlo apposta, appena entriamo in U-Bahn (la metro locale) becchiamo la classica scolaresca di Italiani in gita all'estero. Comincia allora il gioco, proposto da Pantofola e perpetuato per tutto il tempo in cui siamo stati a Berlino, di "non-farsi-riconoscere-da-italiani-parlando-tedesco-in-loro-presenza-dicendo-anche-le-peggio-cose", che ovviamente ci esponeva al rischio di leggendarie figure di merda nel caso gli italiani di cui sopra conoscessero il tedesco. Fortunatamente così non è stato...!
Giriamo per le strade caratteristiche: Friedrichstraße, Oranienburger Straße, Hackescher Markt. Indicazioni suggerite da Shoshanna e C-man, poiché entrambi per diverso tempo hanno vissuto in Germania. Il venerdì sera la città è viva, anziani e (soprattutto) giovani si riversano per le strade. Incontriamo molti (troppi) italiani per strada. Vogliamo visitare la Tacheles, la galleria d'arte moderna berlinese gestita da un collettivo di artisti, ma l'ingresso è chiuso. Ci torneremo un altro giorno.
Data la stanchezza accumulata, la serata si conclude con la cena in un ristorante Indo-Chino-Thai all'angolo tra Friedrichstraße e Oranienburger Straße: non male ma abbastanza pesante. Lungo il tragitto verso l'ostello nascono, forse anche per questo, interessanti conversazioni sull'andare di corpo in posti diversi da casa e sui problemi a loro attinenti. Montaje afferma di diventare una "persona migliore" subito dopo le sedute, mentre Pantofola ha bisogno di un medicinale per essere "puntuale". Gossip Givl risolve il tutto andando al bagno circa 2/3 volte ogni quindici minuti.
Durante la giornata panico: a Montaje viene un accenno di febbre. Sia Gossip Givl che la Gitana sono stati malati in tempi recenti, quindi probabilmente la responsabilità è loro; anche per questo Gossip Givl ha praticamente un'intera farmacia dentro la borsa. Paura di Pantofola, che dorme nel letto a castello sotto a Montaje, di essere contagiata.
La prima giornata fila via così, tra la sorpresa di una Berlino appena (ri)trovata e la stanchezza di una giornata passata tra aule del tribunale, sedili di una macchina e strade di una nuova capitale.

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