Magazine Diario personale
“Sempre devi avere in mente Itaca: raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio”-Kostantino Kavafis-
E Marco contemplava la sua città, scorgendola tra le nubi dell’orizzonte distante, sfumata fino a farsi nebbia eppure pesante come un addio.
Sabato in piscina, aldilà del Potomac, in bicicletta dopo 10 ore di sonno e cinque applications. Gli amici di sempre e quelli di qualche settimana, le telefonate via skype e le passeggiate in bicicletta, i pensieri stregati sotto le stelle, in terrazza, mentre la tempesta fugge via a Nord, verso Bethesda.Un collega mi ha suggerito di scrivere le mie mete, in sei, 12, 24 mesi e in cinque anni.Mi sono stupita vedendo quanto quello che sto facendo ora sia poco allineato con le mie aspirazioni a lungo termine.Cosa vorrei ottenere in questi mesi?Come vedo la mia vita tra un paio d’anni?Cosa scriverei in questo momento nella mia wish list?Dei desideri ho sempre avuto paura, in verità, nascondendoli dietro responsabilità e liste della spesa, barattando ciò che voglio con quello che gli altri desiderano per me, apparentemente…Sto cercando di esercitare la pazienza per il futuro, e di riempirmi di gioia per quello che conta, per i piccoli grandi doni nascosti dietro un invito inaspettato, un biglietto per una partita, una telefonata col cuore“Whatever happens Tomorrow, pick up today”Riuscirò a vincere il mio innato desiderio di avere tutto sotto controllo, godendomi il viaggio verso Itaca senza preoccuparmi troppo della meta?