Pisa sta diventando una citta sempre
più poetica, sotto forme e modalità anche molto distanti tra loro, dal
pop all'accademia. Dopo il primo Poetry Slam che si terrà l'8 Febbraio
prossimo (v la notizia QUI), ecco in programma per il 12 e 13 Febbraio un importante convegno dedicato a Wislawa Szymborska,
in onore del suo storico traduttore e studioso Pietro Marchesani, dal
titolo "Szymborska, la gioia di leggere. Lettori, poeti e critici".
L'evento è organizzato dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e
Linguistica dell'Università di Pisa e dalla Fondazione Kristina
Bronislava Przyiemska Sbranti, per la cura di Giovanna Tomassucci, e si
articolerà in conferenze, dibattiti, panel, letture e la proiezione del
film-documentario di Katarzyna Kolenda-Zaleska "La vita a volte è
sopportabile. Ritratto ironico di Wislawa Szymborska". Numerosi e
significativi gli interventi di poeti, critici, studiosi (v. il
programma completo QUI): Galaverni, Berardinelli, Lipska, Tomassucci, Mikolaiewski, Bremer, Carpi, Febbraro, Ulbar e altri.
Perchè questo incontro? Ecco quanto affermano gli organizzatori:
"Nel nostro paese la Szymborska ha rappresentato (e rappresenta) un vero e proprio fenomeno culturale, testimoniato dalle decine di ristampe e altissime vendite delle sue raccolte (pubblicate da Scheiwiller e Adelphi), dalle dichiarazioni entusiastiche di molte personalità della cultura e infine dall'affluenza agli incontri poetici con lei di centinaia e centinaia di persone (nel maggio 2007 è stata ospite dell'Università di Pisa e ha tenuto un intervento in una Sala degli Stemmi gremita fino all'inverosimile; due anni più tardi, quando la scrittrice è stata invitata dal Collegio Superiore dell'Università di Bologna, l'Aula Magna di Santa Lucia della capienza di 1500 persone non è riuscita ad accogliere tutti i convenuti).
Questo successo, notevole e senza precedenti
(per trovare qualcosa del genere bisogna risalire al fenomeno, del resto
assai diverso, dei Festival di poesia degli anni Settanta e Ottanta),
non è stato accompagnato in Italia da un'equivalente fortuna critica.
Non solo non sono state pubblicate monografie e saggi (a fronte di una
ricca messe di testi pubblicati in Polonia), ma la bella biografia di
Szczęsna e Bikont, Cianfrusaglie del passato. Biografia di Wisława
Szymborska, apparsa subito dopo il conferimento del Nobel e ormai giunta
alla VI edizione, verrà pubblicata in Italia, nella traduzione di
Andrea Ceccherelli, solo nei prossimi mesi. A cercare di sfruttare la
celebrità della scrittrice è stato sorprendentemente un altro settore
editoriale, quello dei manuali italiani di management e sociologia, che
si sono serviti (in genere in modo inadeguato) delle poesie della
Szymborska come di una sorta di "istruzioni per l'uso".
Con il convegno pisano vorremmo cercare di rispondere ad alcune domande:
- Perché la Szymborska fa accostare alla poesia quegli Italiani che in genere non la leggono? Ed è forse vero che tra di loro ci sono soprattutto giovani? E ancora, quali sono i suoi elementi "trascinanti"?
- La sua fortuna italiana è forse un fenomeno "privato", che riguarda solo i lettori? La nostra editoria, sempre meno interessata alla poesia e a chi continua a leggerla, si è trovata forse anche disorientata rispetto a un fenomeno in controtendenza come quello della Szymborska?
- La sua poesia ha influito sul linguaggio poetico italiano dell'ultimo quindicennio?
- Il successo mediatico verificatosi subito dopo la morte della poetessa soprattutto grazie alla celebrazione che ne ha fatto in prima serata TV Roberto Saviano ha lasciato tracce a distanza di tempo nello scenario culturale italiano oppure tale fenomeno è stato in gran parte "riassorbito", come avviene per molti autori divenuti improvvisamente celebri presso il grande pubblico?"