Wolf Creek 2
di Greg Mc Lean
con Mick Taylor, Paul Hammersmith, Katarina Schmidt
Australia, 2015
genere, horror
durata, 106'
Lungometraggio ispirato a fatti realmente accaduti, "Wolf Creek 2" narra
di due turisti tedeschi che sul proprio cammino incontrano un
cacciatore di maiali - Mick Taylor -, che in realtà si rivela essere uno
spietato omicida seriale nella cui espressione violenta s'evincono
ripensamenti storici/culturali, riflessioni non proprio positiviste
sulla natura umana e una certa predisposizione al macabro.
Al
netto di una trama e di uno sviluppo assai abusati nella storia del
cinema - la presentazione dell'antagonista inserita nella sequenza
d'apertura, a sua volta scollegata dal successivo impianto narrativo; la
coppia di giovani che s'avventura in luoghi remoti imbattendosi poi nel
serial killer -, il regista riesce a divincolarsi tra i numerosi
tranelli che tutto ciò comporta in due modi: in primis evitando gli
scontati tempi drammatici e sviluppi narrativi, eludendo costantemente
il rischio del "cliché"; secondariamente, il fondere la natura con i
personaggi non solo ha un impatto visivo notevole - la sequenza
d'apertura cui prima si faceva cenno è grande cinema -, ma il paesaggio
mistico del cratere e del circostante deserto - "secco come la fica di
una suora", asserisce Mick Tayler - danno un contributo consistente alla
seduzione prima ed alla violenza poi della quale restano vittime i
protagonisti come i fruitori.
Grazie anche alla
splendida caratterizzazione del "villain" di turno, "Wolf Creek 2"
diventa ancor più affascinante attraverso la solerzia con la quale
l'elemento della speranza viene costantemente escluso da ogni possibile
dinamica.
Antonio Romagnol