Magazine Cinema
Durata: 126'
La trama (con parole mie): Logan, a seguito delle vicende che l'hanno portato a togliere la vita all'amata Jean Grey, impazzita a causa dei poteri della Fenice nera, ha finito per isolarsi dal mondo perdendosi in se stesso tra le montagne. Questo fino a quando il mutante canadese viene rintracciato dalla giovane Yukio, che ha il compito di condurlo a Tokio affinchè lo stesso Logan possa porgere l'estremo saluto al capoclan degli Yashida, che lui stesso salvò a Nagasaki il giorno dello scoppio della bomba atomica.In realtà il vecchio ha ordito un complicato piano che prevede il furto dei poteri di rigenerazione di Wolverine ed il suo ritorno ad una condizione che possa riportarlo alla tanto sospirata giovinezza: privato dunque del fattore rigenerante e pronto a tutto per proteggere la nipote di Yashida, Logan sarà costretto, suo malgrado, a vestire di nuovo i panni dell'eroe.
Penso mi possiate perdonare il fatto che, rispetto a Wolverine - L'immortale, ennesimo spin off dedicato al più noto degli X-Men giunto dopo il terribile Wolverine - Origini di qualche anno fa, abbia finito per ritrovarmi sorpreso in positivo rispetto a quelle che erano le aspettative della vigilia: personalmente, credo che l'esperimento migliore in ambito supereroistico di Mamma Marvel è e resti il mondo degli Avengers, che con i loro incastri hanno finito per creare un affresco decisamente più riuscito rispetto al reboot di Spider Man o ai continui rimaneggiamenti delle figure dei già citati X-Men, e non credo si sentisse davvero la necessità di un nuovo film dedicato all'artigliato antieroe interpretato da Hugh Jackman, eppure va ammesso che la presenza dietro la macchina da presa del discreto artigiano James Mangold - più noto per pellicole decisamente meglio riuscite come Cop Land, Identità o Walk the line - è riuscita a farsi sentire nonostante il titolo, di fatto, non aggiunga assolutamente nulla di nuovo al panorama action o a quello di genere.Certo, l'idea di ambientare l'intera vicenda in Giappone ed in una cornice che, nei suoi sogni più proibiti, vorrebbe ricalcare i fasti di Classici noir come Yakuza di Pollack - se non l'avete mai visto, recuperatelo: è un gioiello - calcando la mano sul lato più spaccaculi che non prettamente superomistico del protagonista funziona, tutto sommato - nonostante una durata decisamente eccessiva - il ritmo regge, eppure nel complesso manca il guizzo in grado di fare davvero la differenza tra un'opera fracassona qualsiasi buona per rilassare i neuroni ed un titolo in grado di rimanere davvero impresso nella memoria, fosse anche di un tamarro figlio degli eighties come il sottoscritto.Certo, considerato il livello di alcune proposte recenti nell'ambito "fumetti al Cinema" si finisce quasi per essere felici di assistere a quello che, di fatto, è un thriller action d'avventura di grana molto grossa realizzato con mestiere come questo, nonostante le vicende narrate prendano soltanto spunto molto alla lontana dalle vicissitudini degli albi dedicati al mutante artigliato così come le hanno amate i suoi lettori - e sono convinto che la cosa avrà fatto storcere il naso a molti sostenitori hardcore della fedeltà ai charachters originali -: il tentativo di Mangold, inoltre, è quello di trasformare Logan in una sorta di spaccaculi in pieno Statham-style, ritagliando comunque spazio anche per il tormento del personaggio - i sogni ricorrenti con Jean protagonista - prima di dedicarsi ad uno scontro finale che rimanda ai faccia a faccia dei tempi di Terminator, con il recupero di Silver Samurai, una delle nemesi di Wolverine meno conosciute al grande pubblico.Gli appassionati ritroveranno anche Viper, storica rivale di Capitan America completamente ridisegnata - e male, oserei dire - per l'occasione, anche se la parte della leonessa tocca senza dubbio alla giovane Yukio interpretata da Rila Fukushima, che è riuscita a riportarmi all'epoca in cui il vecchio Logan ebbe come spalla la scalmanata Jubilee, emblema di quell'inizio anni novanta che tanto bene fece agli X-Men e che fu trampolino di lancio per l'allora giovane star del tavolo da disegno Jim Lee.Tempi andati davvero, ma che questo film, con tutti i suoi limiti, ha avuto almeno il merito di riportare a galla nella memoria di un vecchio appassionato come il sottoscritto.
MrFord
"You're big in Japan,you're big in Japan,
you're big in Japan, inside.
You're big in Japan, and
then i'll sleep by your side and through the night,
Big in Japan, it's easy."
Guano Apes - "Big in Japan" -
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