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"Wonder Woman": Lynda Carter perde i poteri

Creato il 09 luglio 2010 da Dejavu

C'è un mezzo casotto in atto, basta una mezza piroetta e li metti tutti quanti al loro posto ... Dai fallo adesso! Adesso che non ti vede nessuno. E falla quella cazzo di piroetta che qui le cose si mettono davvero male!
Carponi sul letto, aggrappato alla sua estremità e agitato davanti alla tv mi uscivano queste parole in preda all'ansia tanto che mia madre mi urlava dal piano di sotto "si può sapere con chi ce l'hai?" e io le rispondevo "trasformati" mentre lei stava riflettendo sull'opportunità di chiamare la neurodeliri.
Sentite, chiamatelo come volete, un regresso infantile, un rincoglionimento da adulto ma non posso non parlarne.
Era tanta la smania che mi prendeva quando vedevo questo telefilm che non mancavo mai un appuntamento con Diana Prince. Aspettavo il venerdì pomeriggio per gustarmi il puntatone doppio su Italia 1 con entusiasmo. O con un paio di nervi terribili quando per risolvere un caso occorreva attendere una settimana intera, per via di quelle puntate con finale aperto e il classico "to be continued" che mi stava davvero sulle palle sin da bambino (fumantino anche allora) eppure con un divertimento che fatico a trovare nei telefilm tutti glamour e amorali di oggi.
Ma il momento che più mi prendeva era lo spin, la giravolta segreta che superava il sottile traguardo tra la vulnerabile agente del governo Diana Prince e il suo alter ego, l'invincibile eroina dei fumetti. Bastava quella specie di petardo perchè la realtà del sopruso si ribaltasse e i malvagi passassero in svantaggio. Poteva accadere in un cunicolo, sui tetti, rullando giù da una collina e persino in situazioni estreme come un volo per aria. In ogni caso, doveva essere e rimanere un momento assolutamente precluso agli occhi dell'umanità ...

"Ma come fa a cambiarsi in così pochi secondi?" chiedo io ad un compagno di scuola elementare mentre eravamo alla tavola della mensa. "Quella stronza ha già il costume sotto, ecco il trucco" fa lui. "Eh sì e la tiara che le compare in testa?" "Che domande fai? La tiara gliela portano!" "See stiamo a posto stiamo. Mo Wonder Woman è una spogliarellista col paggetto che je porta la corona!" "Non capisci un cazzo Dejavu. La corona gliela portano prima! Lei se la infila mentre gira" "Ma non dire minchiate! Non gliel'ho mai vista in tasca!" "E chi ha parlato di tasca?? Ce l'ha nelle mutande, svejone!" "Ah mo pure nelle mutande sgarfa" "Si lì tiene pure i bracciali" "Ma va non capisci un cazzo!" "No tu non capisci un cazzo!" Parte una megarissa con tanto di lancio di portate che va a finire con tiro di capelli sull'altalena del giardino mentre gli altri compagni fanno il tifo. Credo sia stata la prima volta che mi sono battuto contro un altro uomo per salvaguardare l'onore di una donna. E che donna! Oggi non farei nulla di simile per le Winx ...
Sarà capace Megan Fox di bissare il successo che dal 1975 al 1979 ebbe il volto della splendida Lynda Carter? Quanto a bellezza non ci piove, ma riuscire a catturarci con lo stesso lazo è tutt'altro paio di braccialetti.

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