Magazine Diario personale

Wonder woman non esiste, ci sono solo women che si smazzano

Da Chiara Lorenzetti

Ecco, questa mattina così.
Perché sono settimane che non ne infilo una anche dopo essermi impegnata 25 ore di fila ( e sono proprio 25, perché le donne hanno a disposizione un’ora in più, non lo sapevate?), anche dopo essermi tirata su le maniche con dieci risvolti, aver riaperto porte chiuse e chiuso porte che erano già chiuse.
Perché ogni mattina mi guardo allo specchio e mi chiedo se ce la farò e ogni mattina dopo il caffè ho già capito che ce la faccio e la sera, prima di dormire mi viene da credere che non ce l’ho fatta e così via, ogni mattina.
In questo periodo di più, questo come altri in passato, periodo in cui su dieci cose fatte , come dice Jovanotti, “te n’è rimasta mezza” ed è perché la gente non risponde, le aspettative sono troppo alte, la salute fa cilecca, c’è sempre qualcuno che mi mette il bastone tra le ruote, o è la sfiga o il malocchio, non so.
Ma io non mollo, e lo dicevo ieri sera ad un amico, io non mollo, questo mai.
E lo dicevo ad un amico perché è vero che intorno a me ci sono persone belle che mi vogliono bene, che credono in me, nelle mie vittorie e anche nei miei fallimenti. Non se ne vanno se mi lamento, non restano solo per i miei successi, ci sono, punto.
Ed è questo il segreto, come dice bene il post che sto ribloggando che più che un reblog è un nuovo post: guardare intorno a sé, fuori di sé. Di sicuro un esempio positivo, una mano, un sorriso, lo troviamo.
E quindi, ora che ho bevuto il caffè, dopo questo post, io decido che ce la faccio.
Ancora una volta.
Anche se fallirò, anche se magari inciampo o qualcuno mi fa inciampare.
Io ce la faccio.

Chiara

Hai presente quando rovistando nelle tasche di un vecchio cappotto senti la forma inconfondibile di una moneta? Stai già esultando per il piccolo tesoro ritrovato ma…sono 50 lire. Inutili e senza valore. Ecco quella stessa sensazione di delusione la provo ogni tanto anche quando guardo me. E non perché sono uscita di casa per 3 giorni senza un filo di trucco. Quello è  solo un sintomo di giornate/settimane in cui tutto va un po’ storto, il tuo umore è un po’ nero e soprattutto ti crogioli nell’autocritica. E tutto quello che pensavi di essere capace di fare, improvvisamente puf, è scomparso.

Ecco, io ho una settimana di quelle. Quelle in cui vedi solo i win degli altri, mentre tu ti senti una povera sfigata che anche alle 23.45 è ancora davanti al computer.

Però proprio in questi giorni ho letto cose bellissime, cose da salvarsi e rileggere quando la motivazione…


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