- Anno: 2003
- Durata: 105'
- Distribuzione: CG Entertainment
- Genere: Biografico
- Nazionalita: USA
- Regia: James Cox
A tutti in un modo o nell’altro è giunta l’eco della sua leggenda, che, a distanza di quarant’anni, continua a vivere nell’immaginario collettivo – non solo ascrivibile al circoscritto mondo del porno -, soprattutto in riferimento a quella mascolinità di cui fu l’indiscusso portabandiera. Parliamo, ovviamente, di John Holmes, il porno attore che divenne, in particolare negli anni Settanta, una vera e propria icona. Ciò che è meno noto, e che il film di James Cox porta verosimilmente a galla, è la fase successiva alla sua carriera, che lo vide perdersi nel mondo della droga e contrarre rapporti con quello della malavita. Wonderland ricostruisce quel periodo intorno al Luglio del 1981 in cui Holmes si trovò coinvolto in una vera e propria strage, che vide l’uccisione di quattro persone, dovuta a un regolamento di conti tra il re dei locali notturni losangelini, Eddy Nash (interpretato da Eric Bogosian, l’indimenticabile protagonista di Talk Radio di Oliver Stone), e una banda di ‘tossici’, a cui lo stesso Holmes fece da complice, e che una notte irruppe in casa del magnate rapinandolo di beni vari (tra contanti, droga e armi), per un valore che superava il milione di dollari. Cox, ripetendo una costruzione temporale già ampiamente utilizzata, fatta di flashback e flashforward, ci snocciola i vari punti di vista in merito alla ricostruzione dell’evento criminoso, che vide Holmes partecipare in veste di doppiogiochista agevolando, grazie alle sue conoscenze, prima la rapina e poi la sanguinosa vendetta.
La regia di Cox è molto dinamica, strizza l’occhio apertamente all’estetica dei videoclip, anche se, e di questo gli va riconosciuto sicuramente il merito, mantiene una certa sobrietà non cedendo alla facile tentazione di esibire il protagonista nella sua veste più consueta (quella di porno attore), prediligendo la realizzazione di un ritratto che ne restituisce il quadro psicologico, umano ed emotivo. I rapporti di Holmes con la fidanzata ventenne, di cui era realmente innamorato, ma che trattava in definitiva come un soprammobile, e l’ex moglie fanno trapelare un carattere affabulatore, guitto e guascone, non sorretto però da un’adeguata personalità, e nel mondo della malavita tutte le sue evidenti debolezze gli si ritorsero contro, finché, stando alla ricostruzione di Wonderland, fu costretto a compiere un gesto estremo, tradendo se stesso e i propri compagni. Ciò che venne contestato ad Holmes dagli inquirenti fu la sua partecipazione diretta al massacro di Los Angeles, accusa che non venne mai comprovata, e che di conseguenza decadde.
Val Kilmer è abbastanza bravo, anche se lo si vede, non possiamo dire se a causa della direzione del regista o di una sua scorretta interpretazione del personaggio, gigionare un po’ troppo, facendo il verso a se stesso, scivolando, forse, in un ‘overacting’. Eppure Wonderland è un film godibilissimo, che scorre scoppiettando, attraverso un montaggio vorticoso, una musica che contrappunta ritmicamente ogni passaggio decisivo e le performance dei tantissimi personaggi che si alternano e interagiscono durante gli oltre cento minuti di visione. Un film che passò un po’ in sordina all’epoca della sua uscita (2003) e che ora può essere degnamente recuperato grazie all’uscita in dvd e blu ray, entrambi arricchiti di una sostanziosa sezione extra, con il trailer originale, il commento del regista, le interviste agli attori, le scene tagliate e, infine, un documentario sugli omicidi di Wonderland. Per una serata adrenalinica.
Luca Biscontini