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WonderPooh e il bosco dei cento ACERI

Da Wondermum
Stiamo camminando a passo spedito per raggiungere la zia e Cuginetto It in parrocchia.
Beh, spedito è una parola grossa contando che ogni pozzanghera è nostra, anche quelle laterali sulla strada poco affollata della domenica mattina.
"Ma che fogliolone!" osserva Tigro-Babet mentre calpesta saltellando un tappeto impaciugato di foglie cadute, pioggia e fango.
"E' VELO! CHE GLOSSE!"  esclama Pimpi-Nanà.
"Nanà, non puoi saltarle tutte... Vacci sopra se no arriviamo domani. Ma che alberi sono questi?" chiedo fiduciosa alle bimbe grandi, consapevole di tutti i lavoretti scolastici su foglie, alberi e stagioni.
"Mmmmmhh... Pioppo??" prova Tigro-Babet.
"Sai Babet che io non lo so. Forse pioppo no, ma non ne ho idea... le botaniche di famiglia siete voi."
"Perchè io ho fatto tutto un lavoro con le foglie e i colori! Però io avevo la foglia con le tre punte... Mi sa che è Acero... Mmmh, sì, mi sa proprio che è acero!"
Indovinare gli alberi è la cosa che i Tigri sanno fare meglio!
"Dici Babet? Ma che brava che sei!"
"Mamma... ora te lo dico io!" 
Tappo-Canterina si ferma, posiziona la punta fucsia di plastica dell'ombrello contro il tronco dell'albero, rizza le orecchie lunghe e si ferma ad ascoltare.
Pare un coniglio rabdomante poco normale...
"Mmmmm... Sì, è acero! Sai mamma che io sono una PIANTIFORA!"
Se sia acero non lo so, ma so con certezza che mia figlia è strana.

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