Come si sa, si tratta di una delle mie location preferite sia per la posizione geografica all'interno della città (lo splendido rione Monti) sia per la scelta dei cantanti sia infine per l'atmosfera raccolta e molto radical chic che caratterizza questi eventi.
Sarà per questo che la via verso il Black Market appare sempre irta di ostacoli; questa volta un diluvio (o meglio una "bomba d'acqua" come è più di moda attualmente) che quasi mi impedisce di uscire dal lavoro e di recuperare il motorino.
Il primo artista a salire sul piccolo palco è il canadese Woodpigeon che dei due artisti previsti per questa sera è quello a cui nei giorni precedenti avevo prestato minore attenzione, cosicché non ho alcuna aspettativa. E invece Mark Andrew Hamilton si dimostra una bella scoperta, capace di catturare con la sua simpatia nonché con la sua musica, sia quando propone canzoni dal tessuto sonoro minimale sia quando costruisce arabeschi sonori registrando sequenze musicali o cantate e componendoli con la performance dal vivo.
Nella seconda parte della serata salgono sul palco Stanley Brinks, un artista introverso, dal background culturale e musicale multiforme, attualmente berlinese di adozione, e Freschard (al secolo Clemence Freschard), anche lei una nomade della musica, proveniente dalla Francia e ora anche lei a Berlino.
Nelle prime canzoni Brinks si limita a costruire l'ordito musicale per la voce di Freschard, poi i due si fanno entrambi protagonisti della loro musica, infine Brinks ci offre una performance in solitaria durante la quale sempre più spesso abbandona il microfono per cantare in mezzo al pubblico senza amplificazione.
Recuperato il solito bellissimo poster di Mynameisbri (alias Sabrina Gabrielli) inforco la mia moto per tornare a casa, ora che finalmente ha smesso di piovere.
Voto: 3/5