“Mio nome: Woody. Miei anni: quasi tre. Mia razza: basenji. Woody: sa bene perché Padrona: dice sempre quando persone: chiedono. Ma che bel cane, come si chiama? Woody. Ma che bel cane, quanti anni ha? Quasi tre. Ma che bel cane, di che razza è? Basenji. Ma che bel cane: eccomi, proprio me”.
S’intitola “Woody” l’ultimo libro – quello a sua detta più personale – dello scrittore milanese Federico Baccomo. Edito da Giunti, è uscito nelle librerie il 21 ottobre 2015. Si tratta di un breve romanzo illustrato da Alessandro Sanna, del tutto particolare, che ha già conquistato i pareri positivi della critica.
Baccomo tratta il doloroso tema della violenza sulle donne con una storia raccontata attraverso gli occhi di un cane di razza basenji di nome Woody – un omaggio a Woody Allen che egli considera modello incontrastato di comicità.
La scelta della razza non è lasciata al caso: il basenji è un cane poco conosciuto in Italia, ma capace di instaurare un rapporto del tutto speciale col suo padrone. È un animale che quando lo si guarda negli occhi non pensa ad un atteggiamento di sfida, bensì cerca di comprendere cosa gli si voglia comunicare.
Ha quasi tre anni Woody, ed è cresciuto sempre assieme alla sua Padrona: una ragazza di 22 anni di nome Laura, allegra e spensierata che provvede a tutti i suoi bisogni e che lui ama in maniera sconfinata. Fino al giorno in cui tutto cambia. Il cane, per aver cercato di difendere la sua Padrona da una violenza carnale, si ritrova in una gabbia sporca e buia.
Che cosa è accaduto? È quanto Woody cerca di spiegare, col suo linguaggio semplice ed i suoi pensieri ingenui, esenti da malizia, ma molto più accattivanti e sinceri di qualunque complicata elucubrazione.
L’evento traumatico che ha fatto sì che Woody finisse in un canile, quando il racconto inizia, si è già consumato: qualcosa di terribile di cui è stato testimone.
All’improvviso il cane è costretto a confrontarsi con domande che cozzano contro la sua innocenza: cos’è il Bene? E il Male? E come si può essere ancora felici, dopo aver provato sulla propria pelle che tutto può cambiare all’improvviso e che nulla è per sempre?
“Woody” è un libro che commuove ed intenerisce, consigliato a chi ama i cani e non potrebbe mai fare a meno di loro. Perché ancora una volta Woody testimonia che gli animali sanno essere più fedeli e devoti degli esseri umani. E che nella vita non conta chi sia più colto o potente: conta solo il cuore. Nello sguardo di un cane è espresso già tutto quello che c’è da sapere.
Woody mi ha conquistata, fin dalle prime battute. Ogni singola molecola del mio essere ha tifato per lui e lo ha adorato.
Chi avrà il privilegio di leggere la sua storia, non potrà fare altro che darmi ragione.
Written by Cristina Biolcati