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Workshop di illustrazione con Daniela Volpari a Noventa Padovana (resoconto)
Creato il 17 febbraio 2014 da AlmacattleyaCi sono andata per fare un corso di illustrazione (il terzo), stavolta con Daniela Volpari come ne parlavo qui prima della partenza.
una sua illustrazionequesto il suo blog
Il tema del corso era di realizzare dei personaggi seguendo il proprio gusto.
Due parole chiave sono importanti per lei: condividere ed evoluzione.
E proprio su questi due concetti, si è basato un esercizio, come se fosse un gioco, di disegnare un personaggio a sinistra del foglio poi di passarlo al proprio compagno che lo realizza secondo il proprio gusto e infine di passarlo all'ultima persona che prenderà il meglio dei primi due disegni per creare una nuova versione.
Io purtroppo non sono riuscita a farlo perché mi ero talmente convinta che il corso iniziasse alle 15.30 e quando arrivo alla sede del corso (e della Bottega del Cigno), riprendo il foglio con tutte le note e leggo inizio 15.00.
Perfetto! Bel modo per cominciare il corso :)
Ok, entriamo e ovviamente è tardi per me visto che sono già passati alla seconda fase del gioco.
Lo faccio con Daniela Volpari. Disegno una persona e vedo come lei l'ha fatto secondo il suo gusto.
Questo gioco serviva per introdurre il vero esercizio e quello che si basa.
Con le references (termine che ormai ho preso come proprio dal corso sullo stile a Bologna) di illustratori che abbiamo portato, abbiamo preso ciò che più ci piaceva, ciò che appunto incontrava il nostro gusto e così impegnati non solo a guardare ma di più. Ad osservare come se avessimo la vista a 10 decimi corredata di microscopio potenziato.
Via a riprendere i più piccoli particolari come se fosse una questione di vita o di morte.
Non bisogna avere paura di prendere questi particolari anche perché se si prende un solo artista sei un suo plagio, se ne prendi di più sei originale (citazione presa dal libro Ruba come un artista di Austin Kleon che mi ero prontamente presa da casa).
Il punto è che poi questi particolari si mischiano.
Già quando scegliamo, già quando mescoliamo, stiamo già facendo il nostro stile.
Il nostro gusto appunto.
Così ho preso dei particolari ed ecco lo schizzo del mio personaggio
(chissà perché non riesco a far entrare il sedere nella scansione. Maledetta stampante/scanner che decide cosa prendere e cosa no)
Ma la prima giornata è già finita qui.Quindi via a mangiare la pizza con le tre ragazze che alloggiano al mio stesso bed&breakfast.Chiacchierata e infine a letto che ci dobbiamo svegliare un po' dopo le 7.
Arriviamo a domenica e rifacciamo l'esercizio. In seguito alle istruzioni del giorno prima di prendere i particolari siamo ben più concentrati.Io sono tutta contenta perché finalmente lo faccio e tento un azzardo. Almeno per me.Come personaggio realizzo Aulonia nel suo aspetto iniziale ovvero quello della bambina ragno.Ero davvero curiosa di vedere come la interpretavano, ma soprattutto di come la vedevano chi non conosceva la sua storia.E... sono rimasta sorpresa.All'inizio viene esaltato il suo aspetto lacero e povero però viene esaltata una certa presenza e nell'ultima interpretazione la posizione delle braccia sui fianchi mi fa pensare a una versione di Peter Pan con l'aria anche spavalda e il sorriso beffardo.
(purtroppo non riesco a inserire la scansione. Maledetta stampante/scanner che ecc...)
Dopo la seconda parte del gioco, Daniela ci illustra alcuni suoi trucchi per dipingere a tempera e anche sui pennelli.Si passa al momento clou: c'è da realizzare un'illustrazione.La carta che avevo era telata.Non si è imbarcata a contatto con l'acqua (ovvero che fa delle onde) però è davvero come se stessi dipingendo.Poi c'è anche da dire che ho cercato a resistere al richiamo pittorico ed è stato arduo, ma almeno ho usato l'acqua (io sono solita a dipingere con colori puri. Ultimamente ho usato l'acqua per realizzare le farfalle in lontananza in un dipinto proprio perché gli elementi in lontananza sono più chiari e meno spessi rispetto a quelle in vicinanza).Mi sono dovuta fermare dopo un po' perché più non potevo fare.Almeno non avevo quell'ansia del Oddio, devo fare questa cosa assolutamente. Gliela devo consegnare!!!!!!! E' terribile quando stai facendo qualcosa per qualcuno, sta venendo male e non sai come porre rimedio.
Ecco il risultato finale
Se questa era la mia idea iniziale? Per niente!Sì una delle mie idee era quello di suddividere il disegno in settori e di usare una sfumatura blu/azzurra predominante, ma visto come stava reagendo il colore con la carta (e ripeto che ho usato l'acqua!!!) , ho dovuto modificare la mia idea iniziale.
Decido di provare con la carta specifica consigliata (Arches liscio, 300 gr/mq)E beh... lascio che siate voi a notare la differenza.
Volevo fare una palla (e infatti l'ho fatta) ma viste le sfumature e le forme che stavano venendo fuori, ho deciso di farle risaltare.Mi è anche servito vedere la vedere la differenza coi due supporti e devo dire che l'effetto finale mi piace.
Mi riconosco!
Il corso è finito. Di già.Infatti per me è stata questa la cosa negativa del corso: una durata di soli due giorni e anche il non aver potuto parlare con tutti i compagni di corso che erano un bel po' (poco più di 20 e anche stavolta, 2 soli maschi. Che strano, vero?!)Mi sarebbe piaciuto sentire loro, le loro ambizioni, la loro voglia di conoscere, di sapere, le loro passioni.Comunque è stato tutto molto rilassato (anche se abbiamo vissuto momenti di tensioni nel realizzare l'illustrazione), mi ha dato delle indicazioni, dei suggerimenti utili che prima non usavo e adesso spetta solo a me metterle in pratica.
E' quello che fai che ti rende quello che sei.
Se per cominciare ad "essere creativo" avessi aspettato di essere quello che sono o a cosa sono destinato, starei ancora lì seduto a cercare di comprendermi invece di fare cose concrete. Per quanto ho potuto constatare, è nell'atto di compiere azioni e sviluppare la propria opera che si arriva a scoprire quello che si è.
Sei pronto. Comincia a produrre qualcosa.
Magari si ha paura di iniziare: è naturale...
(...)
Se si chiede a qualunque persona che faccia un lavoro creativo da dove arrivano gli spunti validi, la risposta sincera sarà... che non ne ha la minima idea: è semplicemente questione di mettersi ogni giorno al lavoro per realizzare un'opera.
(sempre da Ruba come un artista)
Cosa dire?Sono rimasta pienamente soddisfatta!Ringrazio Daniela e anche l'associazione Bottega del Cigno dove si è tenuto il corso e...
L'acqua l'ho usata!!!!!!
Aggiornamento:
Ecco il post che Elena Della Rocca ha scritto sulla sua esperienza al workshop. Io ce l'avevo accanto e guardarla mentre realizzava l'illustrazione finale era uno spettacolo. Spero tanto di vederla finita.
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