World Press Photo of the Year 2014 Tickleframe
John Stanmeyer della VII Photo Agency, una cooperativa di fotografi che alcuni hanno paragonato a una versione moderna della famosa agenzia fotografica Magnum, ha vinto il World Press Photo of the Year 2014 con l’immagine dal titolo Signal
Nell’immagine scattata lungo la costa di Gibuti alcuni migranti africani alzano al cielo i loro telefoni cellulari per catturare il segnale dalla vicina Somalia e contattare parenti ed amici lontani. Il piccolo Stato di Gibuti è un trafficato punto di arrivo per i migranti in transito dalla Somalia, Etiopia ed Eritrea che cercano di arrivare in Europa e in Medio Oriente. L’istantanea, scattata per conto del National Geographic, ha vinto anche il primo premio nella categoria Contemporary Issues.
Composizione dell’immagine perfetta, non d’impatto a prima vista, incisiva solo nella riflessione dei soggetti. L’azzurro illuminato dalla luna piena dona equilibrio, una tranquillità che enfatizza ancor di più la drammaticità dei soggetti. La prima volta, senza sapere il titolo, credevo che gli uomini sulla spiagge stessero cercando di fotografare la luna e ammetto di esser rimasto spiazzato dopo aver scoperto che in realtà cercavano il segnale del loro telefono, tutti in quel medesimo momento. A voi che ve ne pare? Premio meritato?
Circa 100.000 foto sono state sottoposte alla giuria da 5.754 fotografi di 132 Paesi. La giuria ha premiato altri 53 fotografi di 25 nazionalità diverse in nove categorie. Premiati anche tre fotografi italiani Bruno d’Amicis, Alessandro Penso e Gianluca Panella.
In Italia le fotografie vincitrici saranno esposte dal 30 aprile al 25 maggio al Museo di Roma in Trastevere.
World Press Photo of the Year 2014 Tickleframe