I Baby Blacks tornano sul tetto del mondo dopo quattro anni di digiuno e lo fa in Italia, dove aveva conquistato l'ultimo titolo.
L'Inghilterra cede, dopo due successi consecutivi, lo scettro uscendo sconfitta 21-16 dalla finale di Cremona, ma la Rosa non ha molto da rimproverarsi stasera. La gara è bella e combattuta, giocata alla pari e decisa dal break di 15-0 dei "piccoli tuttineri" a cavallo tra primo e secondo tempo, che passano dallo svantaggio di 3-10 al vantaggio di 18-10, chiudendo la prima frazione avanti 11-10.
Il giallo, molto fiscale, rimediato da Ioane per un placcaggio irregolare segnalato dal primo assistente dell'arbitro - che è ricorso molto spesso all'aiuto del TMO - ha ridato fiato agli inglesi, che si sono riportati sotto ma non sono più riusciti a mettere la testa avanti. Gli ultimi punti li marca Black per la Nuova Zelanda dalla piazzola al 58′, poi la gara, nonostante qualche sussulto, scivola via fino alla fine senza che i Baby Blacks debbano soffrire particolarmente. La Nuova Zelanda torna quindi a laurearsi campione del mondo under-20, per l'Inghilterra la consapevolezza di essere ancora tra i più forti e la possibilità, a Manchester nel 2016, di riportarsi sul trono mondiale.
Nuova Zelanda 21 (mete: Aso, Ioane; tr: Black; cp: Black 3)Inghilterra 16 (mete: Clark; tr: Jennings; Jennings 3)
Nelle altre gare, il Sud Africa chiude al 3° posto dopo aver piegato nel primo tempo la resistenza della Francia con quattro mete(31-18 il risultato finale), mentre l'Australia si piazza quinta (26-23 sul Galles). L'Italia vince 20-19 - dopo essere stata sotto quasi sempre sotto nel punteggio - la prima gara e riesce a salvarsi, condannando Samoa alla retrocessione nel World Rugby under-20 Trophy.
Informazioni su Matteo Mangiarotti
Sport writer living the dream in Scotland (@DotRugby Home Nations correspondent), graduate, CSS for a living, love rugby and v'ball,Genoa&Hearts fan It's good to be me,despite all! (all views are my own - obviously!) follow me on Twitter: @Soloteo1980
Questa voce è stata pubblicata in Under 20. Contrassegna il permalink.