Non rappresentano solo la volontà di ricostruire quanto distrutto dall’attacco terroristico dell’undici settembre 2001. I nuovi edifici che stanno sorgendo a Ground Zero saranno anche un esempio mondiale di edilizia sostenibile a elevata efficienza energetica.
A cominciare dalla Freedom Tower, meglio conosciuta come One World Trade Center, che ha già raggiunto i 387 metri di altezza e che, una volta finita, dovrebbe arrivare a 541 metri diventando il grattacielo più alto dell’emisfero occidentale.
Un simbolo non solo di ricostruzione e di rinascita, ma anche un nuovo punto di riferimento per le tecnologie green.
Illuminazione a basso consumo, energia rinnovabile, ventilazione naturale e recupero dell’acqua piovana, saranno infatti parte integrante del processo di efficienza e riduzione dei consumi che consentirà al grattacielo di superare di gran lunga i requisiti stabiliti dal New York City Building Code.
A cominciare dal recupero dell’acqua piovana, che verrà recuperata da un sistema di infiltrazione posto nel giardino sottostante e che permetterà di abbattere del 30% il consumo di acqua, che sarà trattata, bonificata e reinserita nelle rete.
Pannelli fotovoltaici di ultima generazione, composti da celle combustibili vegetali, provvederanno invece a garantire i consumi elettrici e meccanici, raggiungendo una produttività che si aggira sui 1.2 MW mentre le facciate esterne, grazie a vetri ad alte performance tecnologiche, saranno in grado di ottimizzare l’illuminazione naturale.
Continuando a crescere al ritmo odierno, intorno ai 3 metri a settimana, i lavori dovrebbero concludersi nel 2014. Per allora, la Freedom Tower otterrà anche la LEED Gold, la certificazione dello standard più elevato del US Green Building Council e diventerà uno degli edifici più sostenibili dell’intero pianeta.
[foto da en.wikipedia.org]