Sembra strano a dirsi, ma il primo development kit di Oculus Rift risale ormai quasi a tre anni fa. La rivoluzione della realtà virtuale sta investendo tanti campi del gaming e del nostro vivere quotidiano. L'ultimo settore in ordine di tempo che è stato colpito dalla rivoluzione è nientemeno che l'eSport. Già, perché per la prima volta una competizione elettronica si è tenuta in realtà virtuale. Stiamo parlando di World Virtual Reality Arena 2015.
Ebbene sì, il torneo è stato disputato lo scorso anno, sfruttando come visore AntVR, la risposta cinese a Oculus Rift, e un controller speciale a forma di fucile, il MagP90. Come base è stato usato uno sparatutto in prima persona basato sui deathmatch, intitolato Virtual Warfare. Da notare, tuttavia, come il gioco non supportasse il positional tracking, e il gameplay fosse piuttosto basilare: due fazioni che si devono sconfiggere a vicenda. Queste limitazioni non hanno però fermato Allen Lee, direttore di BattleTimes Co., nell'organizzare l'evento. Qual era il sogno di Lee, alla fine? Quello di valorizzare la VR, di renderla almeno rilevante quanto può esserlo il comune videogioco.
Nel tentativo di realizzare quella che poteva sembrare un'utopia anni fa, ha fondato la sopracitata BattleTimes Co. e, invitando oltre 100 team selezionati, ha organizzato il World Virtual Reality Arena 2015, Naturalmente la portata dell'evento è stata in scala ridotta rispetto a quella che può essere una competizione come la League of Legends Championship Series, ma ciò che traspare da questo piccolo, azzardato esperimento è che la VR ha un potenziale visibile e smisurato. Il Team Shanghai, Beijing, Hang Zhou ed Estonia sono riusciti ad arrivare a Shanghai, dove si è tenuto il Campionato nella notte di Capodanno. I premi sono stati di tutto rispetto: il Team Estonia, il vincitore, si è infatti portato a casa circa € 10,000.
L'esperimento può dirsi assolutamente riuscito. Lee è riuscito a dimostrare che gli eSport in VR sono effettivamente divertenti da seguire: vedere i team che fanno strategia e comunicano in VR durante la partita, è uno spettacolo interessante e commercializzabile, e dà l'idea che la competizione sportiva in realtà virtuale potrebbe permettere alle persone di avvicinarsi al medium immersivo, soprattutto in Paesi dove gli eSport sono già da tempo riconosciuti come una disciplina consolidata. Lee ha inoltre preannunciato che ha intenzione in futuro di aggiungere altri generi al torneo e funzionalità essenziali come il positional tracking. Con questi propositi in mente e con compagnie come HTC che hanno già chiesto la partnership, non possiamo che essere positivi sul futuro della VR come medium d'elezione anche per il mercato degli eSport.