Anno: 2013Durata: 116'
La trama (con parole mie): Gerry Lane, ex agente speciale delle Nazioni Unite, viene sorpreso in una normale mattinata passata con la sua famiglia da un'invasione di infetti pronti ad uccidere e passare il morbo a chiunque capiti loro a portata di morso.Riuscito a mettersi in salvo - con i suoi cari, ovviamente - grazie al suo addestramento e raggiunto da un vecchio compagno, viene a sapere che l'epidemia si è propagata su tutto il pianeta, ed in cambio della sicurezza della famiglia decide di tornare in campo per proteggere un esperto virologo pronto a partire alla ricerca di una potenziale cura.Quando, a missione poco più che avviata, lo stesso studioso perde la vita, a Lane non rimarrà altro che continuare la ricerca da solo, passando da Gerusalemme per finire in Galles per nutrire un'intuizione che potrebbe rivelarsi una scommessa fatale.
Da tempo, nella blogosfera e non, si parlava con trepidante attesa dell'uscita in sala di World War Z, travagliatissimo - in fase di produzione e realizzazione - titolo firmato da Marc Forster che, almeno sulla carta, pareva avere la non comune chance di mettere d'accordo il pubblico occasionale da filmone da multisala nel weekend e quello più snob, pronto a dilettarsi con un pò di sano divertimento con un pizzico di autorialità che fa sempre bene.
Peccato che il risultato - e non credo a causa dei suddetti problemi insorti nel corso della lavorazione - sia un colossale fallimento da una e dall'altra parte: se non fosse che le aspettative del sottoscritto erano basse in partenza, infatti, vi sareste trovati di fronte ad una delle tempeste di bottigliate più toste del passato recente, spinta dall'anonima regia di Forster, dalla retorica a stelle e strisce che percorre l'intera opera ed esplode in terrificanti momenti che sarebbero calzati a pennello ad un film con Will Smith e da un approccio che, come troppo spesso accade ultimamente, dimentica l'ironia per vestirsi di un tono serioso neanche si trattasse di materia da Festival delle proposte di nicchia.
Brad Pitt - e qui c'è da dirlo, figo da paura anche alle soglie dei cinquanta - incarna, suo malgrado, un protagonista che è l'esempio perfetto della grana grossa ammeregana nella piena tradizione del Jack Bauer di 24 - ma meno reazionario - e dell'inossidabile Liam Neeson - ma meno spietato - dei due pessimi Io vi troverò inserito in un contesto che pare la copia edulcorata e fracassona dell'ottimo 28 giorni dopo, che riporta la dimensione degli zombies veloci ed assetati di sangue dalle strade deserte di Londra ad una sorta di epidemia globale senza però riuscire a mantenere la benchè minima parte di tensione neppure nei momenti sulla carta più spettacolari - la sequenza dell'attacco a Gerusalemme e quella del laboratorio di Cardiff, che è riuscita a riportarmi alla mente addirittura lo Steven Spielberg di Jurassic Park con i Velociraptor confinati nello spazio chiuso del centro e pronti a dare la caccia agli umani -.
Come se non bastasse, per un titolo dalla durata non esagerata come quella di molti altri giocattoloni distribuiti negli ultimi anni - siamo sull'ora e cinquanta scarsa -, la noia finisce per affiorare spesso e volentieri, a causa anche dei rimandi più o meno voluti ad una raccolta di film catastrofici più o meno efficaci dai quali gli sceneggiatori - e pensare che tra loro figura anche Drew Goddard, peccato davvero! - paiono aver pescato a piene mani senza preoccuparsi troppo di quello che sarebbe stato il risultato, o almeno di copiare "con stile" come avrebbe fatto, personalizzando senza ritegno, un Tarantino o un Rodriguez, giusto per non alzare troppo il tiro.
Forster, dunque, manca clamorosamente il bersaglio sprecando l'occasione di creare una sorta di "punto d'origine" di un brand - come vorrebbe la produzione e si evince chiaramente dal finale aperto, irritante e quasi patetico - che poteva essere la risposta sul grande schermo al successo che sta coinvolgendo The walking dead, serial tra i più amati della tv - anch'esso ben lontano, tra l'altro, dall'essere tra i miei favoriti -.
Solo il destino - ed il botteghino - potranno dirci se questo sarà effettivamente possibile: quello che è certo è che, con tutta la simpatia per Brad Pitt e la voglia di svagarsi con un bel filmaccio costruito sugli inseguimenti di zombies supercattivi e superveloci, l'unica cosa interessante uscita dalla visione è l'insegnamento base di un corso di sopravvivenza in caso di catastrofe di questo genere.
Doveste, infatti, ritrovarvi per le strade di una città completamente invasa, cercate di mettervi sempre sulla scia dell'attore di turno - preferibilmente action hero - e starete in una botte di ferro.
MrFord
"I think I'd better run, run, run
I think I'd better run, run, run
you didn't catch me fallin', fallin', fallin'
fallin',fallin', fallin'."
Phoenix - "Run run run" -