L’istruzione è un diritto. Lo stabilisce la Convenzione ONU per i Diritti dell’Infanzia e lo sostiene Worldreader, associazione no-profit che opera da parecchi anni nella lotta all’analfabetismo nei paesi in via di sviluppo. Grazie ai suoi programmi già 12.000 bambini dell’Africa subsahariana, le loro famiglie e i loro insegnanti utilizzano gli e-reader come alternativa ai libri cartacei: strumenti messi a disposizione delle scuole e delle biblioteche di paesi come Kenya, Ghana, Uganda, Rwanda, Zimbabwe, Zambia, Malawi, Sudafrica e Tanzania e che stanno portando grandi risultati e miglioramenti nell’abilità di lettura.
A dare man forte a questo progetto ci sono organizzazioni importanti, come Bill e Melinda Gates Foundation, che ha recentemente donato alle biblioteche del Kisumu 250 e-readers, grazie ai quali i giovani lettori potranno accedere a 50.000 testi di narrativa, racconti, libri di fiabe e manuali.
Dovremmo fermarci un attimo a riflettere su quanto siano importanti l’istruzione e la scolarizzazione, così snobbate e bistrattate nel nostro paese. Pensare alla fortuna che abbiamo – e che speriamo avranno anche i nostri figli – nel poter accedere con estrema facilità a qualsiasi scuola o istituto per la formazione.
A quanto tutto ciò vada preservato dalle lotte di potere, anche la semplice lettura, che può contribuire a sviluppare le nostre potenzialità e la nostra cultura e che ci rende indipendenti e liberi di scegliere e decidere.