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WOYZECK, Werner Herzog, 1979 (Note di Simona)

Creato il 21 novembre 2010 da Cotone
WOYZECK, Werner Herzog, 1979 (Note di Simona)
Dopo kaspar Hauser,confesso: non fu affatto facile accettare una nuova scommessa con Herzog...Fu così che sola in un tiepido sabato di settembre mi ritrovai scetticamente Woizeck tra le mani. Al tramonto me ne uscii innamorata. E ’difficile da decifrare, i suoi soggetti non sono consueti, ma nelle sue mani è custodito un modo di fare cinema puro.Il linguaggio, la storia, la trama passa tutto attraverso una scelta semiotica, paesaggistica perfetta. Le forme di un corpo, le pieghe di una fronte assorta e pensierosa,un busto dalle spalle a botte con un punto vita stretto sul quale si affaccia un seno prosperoso. Delle gote rosse vino e labbra carnose.Un capo pelato, una fronte ampia, un petto forte che sprigiona energia nelle braccia muscolose e ben gonfie sotto la camicia di tela. Non occorre altro perché l’attenzione si concentri su queste due figure. Hergog direi che non ama arricchire le sue scene di oggetti o luoghi non necessari, questo però non ha nulla a che fare con la semplicità. Le sue scene scarne hanno particolari che colpiscono per la loro immediatezza.A volte credo di associarlo ad un chirurgo, si, credo proprio di si: vestito con il suo camice verde che seziona le scene della pellicola una ad una come se fossero i ventricoli di un cuore che batte. Solo chi ama così tanto quello che fa riesce a curarne così minuziosamente i particolari. Sembra avere una esperienza centenaria e invece questo cineasta tedesco se così mi è concesso definirlo è solo un giovanotto, come direbbe mio padre. Mi piace l’idea che ci siano miei coetanei in grado di produrre oggi un cinema di così alta qualità, cosi poco convenzionale, così lontano da certi miti e certe leggende. Genuino nella sua ricerca di un collocazione in una sala cinematografica, che in Italia ancora manca. Non ho ancora tutti gli strumenti per interpretare a pieno l’idea di cinema di H, per ora mi piace, mi eccita l’idea di averlo incrociato..Woizeck possiede qualcosa di grandioso, non ho mai visto un' opera teatrale così ben rappresentata dal cinema. Un testo teatrale così interpretato nella fisicità di ogni sequenza. Una storia dura, drammatica nel suo epilogo sanguinoso e sanguinario immediatamente così giustificata.Le parole trovano un limite nella loro interpretazione, le immagine di Woizeck no.Buona visione.Simona

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