A metà degli anni novanta quando in Italia Internet era ancora considerata quella cosa strana che usava il ragazzino del film Wargame per lanciare razzi nucleari, il resto del mondo ne aveva ben capito le sue potenzialità ludiche. John Carmack, probabilmente una delle persone più intelligenti e geniali tra quelle che lavorano nell’agguerrito mercato videoludico, insieme a un dream team di sviluppatori crearono prima Castle Wolfestein (Wolf3d.exe per tutti gli amanti del vintage) e successivamente Doom, il messia degli FPS. Uscito in un periodo dove la violenza nei videogiochi era ancora un tabu, lo sparatutto Id Software piombò sul mercato monopolizzandolo grazie ad una velocità inconcepibile e un gameplay che sarebbe stato il nuovo metro di paragone da quel momento in avanti. Oltre a tutti i meriti e ai riconoscimenti ufficiali quello che bisogna tributare a Doom è stata la capacità di esportare oltre il mondo dei geek e dei nerd delle università americane il gioco in LAN, ma soprattutto il multiplayer online.
Wrack è recentemente giunto su PC come un chiaro tributo a Doom e a tutti gli FPS old school su cui abbiamo passato centinaia di ore. Il gameplay semplice e immediato, unito ad una grafica in cel shading, basteranno al neonato Final Boss Entertainment per elevare il loro titolo a qualcosa più del classico clone di Doom?
DOVE TROVO LA BFG?Lanciato il gioco, una breve introduzione a fumetti ci introduce i fatti che ci porteranno a fare strage di alieni. Sappiamo che la trama in un FPS old-school non conta poi molto e fu proprio John Carmack uno dei primi a dire: “La trama in un videogioco è come quella di un film porno. Ti aspetti che ci sia, ma in fondo non serve a niente”. In questo caso ve ne stiamo parlando perché la trama di Wrack stupisce per la sua illogicità, non è però la follia in stile Serious Sam con alieni assurdi e altre cose divertenti, in Wrack la storia lascia perplessi e basta. Ambientato in un lontano futuro dove l’utilizzo dell’antimateria permette di offrire energia in maniera abbondante e gratuita a tutti, l’umanità vive in pace e armi ed eserciti hanno smesso di esistere. In questo contesto idilliaco, malvagi alieni provenienti da un’altra galassia attaccheranno il pianeta per conquistarlo. Nelle vesti di un costruttore di armi (?), il nostro protagonista avrà appena terminato di costruire una spada laser nel momento dell’attacco. La fortunata coincidenza sarà il pretesto per la nostra avventura ricca di alieni da ammazzare.
Il level design di Wrack è quello tipico dei vecchi titoli Id Software con schemi assurdi, senza nessuna pretesa di realismo e completamente votati al gameplay. I giocatori più giovani che non hanno attraversato l’adolescenza abbattendo alieni sulle lune di Marte e chiaramente quando nominiamo Doom non sanno di cosa stiamo parlando, devono immaginarsi una concezione completamene diversa degli sparatutto rispetto a quelli attuali. Prima che Bungie presentasse Halo e rinnovasse completamente il genere, gli FPS erano giochi più rissosi e l’idea stessa dell’azione era differente. Doom e Quake proponevano azione a ritmi serrati, una barra dell’energia lunga, ma che non si ricaricava, e un sistema di coperture semplice e funzionale. Il nostro marine poteva evitare i colpi e nascondersi dietro un angolo, era un espediente necessario per riuscire ad abbattere le orde peggiori di nemici. Wrack prende a piene mani da queste filosofia e la ripropone senza troppi cambiamenti. Attraverso strutture più o meno labirintiche formate da lunghi corridoi che inevitabilmente terminano in spazi aperti pieni di nemici, dovremo fare fuori ogni tipo di pericoloso alieno. I nostri avversari non sono mai dotati di una particolare intelligenza artificiale e punteranno sempre più sul numero che sulla strategia per farci fuori. Saltuariamente troveremo anche dei boss dotati di una barra di energia decisamente lunga, sfortunatamente i loro pattern di attacco non sono mai abbastanza originali per offrire una sfida realmente divertente. Ogni volta che verremo colpiti il nostro eroe verrà sbalzato indietro, cosa che saltuariamente potrebbe farci finire nella lava, ma necessaria per impedire al giocatore di correre ed eliminare tutto e tutti con la spada. La vera grande novità di Wrack è il sistema di combo, eliminando in successione in nemici potremo ottenere dei punti bonus, ma ancora più utile utilizzare un colpo segreto che si carica con le eliminazioni in serie. Completare Wrack ci ha richiesto circa cinque ore, sfortunatamente il multiplayer è solamente locale, scelta incomprensibile per un tipo di gioco che notoriamente dà il meglio di sé se giocato con persone sparse in giro per il globo. L’assenza di un multiplayer online è una grossa pecca soprattutto adesso che i LAn party sono quasi completamente scomparsi. Completato il gioco potrete cimentarvi ancora nei time attack o nelle sfide per il punteggio, modalità che a loro modo possono anche essere divertenti, ma sicuramente non sopperiscono alla gravosa assenza di una modalità multigiocatore adeguata all’anno di uscita. Gli sviluppatori hanno fornito alla community tutti gli strumenti perché siano loro a sviluppare nuovi livelli per il gioco, al momento un modder ha utilizzato la versione free di Final Doom per inserirci dentro i modelli di Wrack e ci sono annunci che lasciano sperare in un futuro interessante, ma al momento c’è poco di concreto.
Graficamente il gioco è carino, ma non impressiona. Se in un titolo indie possiamo soprassedere sul conto dei poligoni, è un peccato constatare la banalità dei nemici ripetuti allo stremo. L’avversario più comune è un alieno che molto ricorda Garrus Vakarian di Mass Effect, ma tra robot e droni ci troveremo ad affrontare invasori abbastanza ordinari. Lo stesso problema lo hanno le ambientazioni, formate da corridoi troppo simili tra di loro e passerà poco tempo prima di sentire una fastidiosa sensazione di riciclo. Il cel shading copre un po’ le lacune, ma non basta a nascondere la mancanza di originalità che affligge la produzione.