Come se non bastasse, questo numero ventotto della manifestazione presentava una card da hype alle stelle, culminata con i tre incontri clou Undertaker vs HHH in un hell in a cell match, Cm Punk vs Chris Jericho per il WWE Title e John Cena vs The Rock.
Roba che non succedeva quasi da quando ero bambino, e alla mia prima Wrestlemania - la numero sei, per l'esattezza, nel 1990 - mi faceva quasi piangere di gioia al trionfo del mio favorito di allora, Ultimate Warrior.
Finalmente posso dire, dopo alcune edizioni decisamente minori - specialmente quella dello scorso anno -, di essermi goduto Wrestlemania come non accadeva da un sacco di tempo a questa parte, divertendomi dal primo all'ultimo minuto - certo, il match femminile è stato più interessante per la partecipazione di Julez, Sami e Ila, sentitesi chiamate in causa, che non per la qualità dello stesso - e regalando al sottoscritto, in compagnia del sempre mitico Bongio - protagonista assoluto del mio addio al celibato nonchè mio "fratello di wrestling" - un'infilata di "Wrestlemania moments" da urlo, come di consueto resi ancora più clamorosi da un robusto dosaggio di bourbon, necessario per ogni edizione di questo appuntamento imperdibile per ogni appassionato dello sport entertainment.
Sheamus festeggia la vittoria su Bryant.
Una grande Wrestlemania doveva essere, ed una grande Wrestlemania è stata, dalla vittoria lampo di Sheamus su Daniel Bryant - contestatissima dai fan puristi che, personalmente, mi ha divertito e ho trovato in linea con la storyline che vedeva lo stesso Bryant nel ruolo del finto perfezionista codardo - a quella completamente a sorpresa di Kane, un professionista con i controfiocchi che per anni non ha fatto altro che sottostare alle imposizioni della federazione lanciando molti lottatori anche meno meritevoli di lui e vincendo decisamente meno di quanto avrebbe potuto.La chokeslam di Kane che vale la vittoria su Randy Orton.
E' giunto poi il momento, a suon di commenti del pubblico femminile sul pacco di Cody Rhodes, il match per il titolo intercontinentale che vedeva il figlio del mitico Dusty Rhodes fronteggiare Big Show uscendo sconfitto da un incontro sicuramente non eclatante ma comunque divertente e, nel finale, divenuto intenso grazie alla commozione del gigante, che diviene il primo atleta ad aver vinto tutte le cinture attualmente in uso nella WWE.Il destro di Big Show che chiude la contesa.
L'incontro femminile, come già anticipato, è stato più un'occasione per scoprire quanto il coinvolgimento di wrestlers donne possa scaldare gli animi dell'altra metà del cielo, mai così tesa per tutta la durata del pay per view - o quasi - come nel corso di questo match. Poca roba, ma in una serata così ricca ci può tranquillamente stare. Se non altro offre il tempo necessario per una sosta bagno o per la preparazione dell'ennesimo Four Roses e Coca.Beth Phoenix, una delle poche vere wrestler, in una delle sue consuete prove di forza.
A questo punto, silenzio in sala.Wrestlemania cambia marcia e decolla assumendo una caratura leggendaria per lo scontro tra Undertaker e Triple H, due vere e proprie leggende che portano a termine (?) una saga cominciata ormai quattro anni fa con il primo dei due scontri tra il becchino e Shawn Michaels, che concluse la sua carriera nell'edizione numero ventisei dello Showcase of the immortals con un incontro ancora più incredibile del precedente, anticamera della sfida che, lo scorso anno, fu l'unico vero acuto dell'evento: il tentativo di Triple H di riuscire nell'impresa che il migliore amico Shawn non era stato in grado di portare a compimento.
Quest'anno si rincara la dose, con una stipulazione tosta come l'hell in a cell, e la presenza dello stesso Shawn Michaels nelle vesti di arbitro, indeciso se rimanere super partes, favorire il compagno di sempre o evitare che qualcuno riesca dove lui ha fallito.
Atmosfera d'altri tempi, incontro intensissimo sia dal punto di vista fisico che emotivo, un'escalation di emozioni tra le più incredibili degli ultimi dieci anni di wrestling: il tutto prima di una chiusura che è il ribaltamento del finale dello scorso anno - Undertaker vincitore ma, di fatto, dominato per la maggior parte dell'incontro dall'avversario -, con Triple H che, ormai allo stremo, viene finito dal becchino prima che le tre leggende di un'era ormai al tramonto si incamminino verso l'uscita abbracciate l'una all'altra, in barba ai personaggi che interpretano sul quadrato. Strepitoso.
Shawn Michaels, Triple H, Undertaker: un'era che finisce.
La sarabanda di emozioni dell'hell in a cell doveva a questo punto essere stemperata, e lo scontro tra i "face" del Team Teddy - il General Manager di Smackdown, uno dei due show della federazione - e gli "heel" del Team Johnny - il vertice di Raw -, praticamente una vetrina per tutti quei wrestlers non ai vertici eppure meritevoli di un'apparizione nello spettacolo più importante dell'anno è stata l'occasione perfetta.Anche in questo caso niente di memorabile e un risultato non favorevole al mio pronostico, ma basta, come al solito, la presenza di Santino Marella per fare la differenza. Un break che ha dato respiro.
Il Cobra di Santino Marella: un must per il comedy wrestling.
Terminata la "sosta", si è tornato a fare sul serio con l'incontro valevole per il WWE Title, il più prestigioso della federazione: a scontrarsi Chris Jericho - primo Undisputed Champion della storia, musicista ed entertainer spettacolare, wrestler secondo solo a Shawn Michaels e Kurt Angle nel panorama attuale - ed il mio preferito Cm Punk, forse il migliore - tecnicamente parlando - di questa nuova generazione di wrestlers, fino allo scorso anno talento incompiuto ed esploso letteralmente la scorsa estate con un promo da paura che fu il preludio del magnifico incontro con John Cena nella sua Chicago - miglior match del 2011 a mani basse -, ormai uno dei punti fermi della federazione.L'intera storyline si è giocata sull'appellativo di "best in the world", autoattribuitosi da Cm Punk dopo le imprese, per l'appunto, della scorsa estate: incontro clamorosamente tecnico, partito lentamente e decollato con un finale che è una lezione di tecnica almeno quanto lo storico Randy Savage vs Ricky Steamboat di Wrestlemania 4 o Kurt Angle vs Shawn Michaels a Wrestlemania 21.
I passaggi che hanno portato alla conclusione - e alla conferma di Cm Punk come campione - sono una gioia per ogni amante del wrestling, soprattutto per gli old school come il sottoscritto: una bomba.
Cm Punk è ancora il "best in the world".
In chiusura, non poteva essere che The Rock contro John Cena: due icone delle rispettive generazioni a confronto, a dieci anni esatti da quella Wrestlemania 18 in cui il primo battè Hulk Hogan realizzando, a tutti gli effetti, una sorta di passaggio di testimone.Atmosfera pazzesca, pubblico più che partecipe - The Rock giocava in casa, nella "sua" Miami -, anche in questo caso un crescendo che, seppur non all'altezza dei due incredibili big match che l'avevano preceduto, confeziona uno dei migliori main event della storia recente di Wrestlemania: forse un pò di overbooking in più non avrebbe guastato, eppure il risultato a sorpresa - la vittoria di The Rock - ed una conduzione ottima dei due protagonisti - entrambi lottatori più dotati di carisma che non di tecnica - ha portato alla riuscita quasi perfetta di uno dei dream match che il pubblico sognava da anni.
Un plauso, pur se da sconfitto, a Cena, che nonostante continui ad essere una calamita per l'odio degli appassionati hardcore in quanto emblema di un wrestling "pg rated" si conferma come uno dei professionisti più in gamba che questa disciplina abbia mai avuto.
Due generazioni a confronto: The Rock vs John Cena.
Una nottata indimenticabile, dunque, per ogni appassionato come il sottoscritto - ma non solo -, che già dall'episodio di Raw la sera seguente ha cominciato a gettare le basi per la prossima edizione di Wrestlemania, che vedrà ancora The Rock tra i suoi protagonisti - nonostante gli impegni cinematografici -, il probabile ultimo incontro della carriera incredibile di Undertaker ed il ritorno di uno dei nomi più osannati degli anni zero dello sport entertainment, tornato all'ovile dopo anni di mixed martial arts: Brock Lesnar.Brock Lesnar torna a spese di Cena dopo anni lontano dalla WWE.
Pare proprio, dunque, che vivremo un "Wrestlemania moment" lungo un anno.
MrFord
"I like crazy, foolish, stupid
party going wild, fist pumping
music, I might lose it
blast to the roof, that how we do'z it (do'z it do'z it)
I don't care the night, she don't care we like
almost dared the right five
ready to get live, ain't no surprize
take me so high, jump and dont stop
surfing no crowd."
Flo Rida - "Wild ones" -