Sulla crisi dell’industria automobilistica che ha colpito la città di Detroit sono state pubblicate montagne di parole, fiumi di analisi e autostrade di riflessioni.
Ma la notizia che ho letto qualche giorno fa sul Corriere della Sera, a proposito di un’iniziativa cultural-urbanistica che coinvolge la (ex) capitale dell’auto, ha attirato particolarmente la mia attenzione.
L’idea in sé non è delle più originali: offrire a scrittori, più o meno noti, la possibilità di vivere per un periodo in una residenza, liberi di fare quello che amano di più: scrivere. Ci sono casi di residenze per scrittori molto famose in tutto il mondo, anche in Italia. Ma la novità di Detroit è che l’ideatore, Toby Barlow, autore di un librone di 336 pagine con protagonisti licantropi e accalappacani dal cuore tenero, ha candidamente confessato alla stampa che:
Detroit ha bisogno di scrittori come il deserto ha bisogno della pioggia”.
“Write-A-House” è il nome del programma e “Bocciolo”, “Mela” e “Pesca” sono i nomi delle tre case destinate ai fortunati vincitori (24 ore dopo l’annuncio le richieste avevano raggiunto quota 200), che dovranno alternare ai momenti di pura creatività qualche lavoretto manuale per rimettere in sesto le tre residenze, al momento in condizioni piuttosto precarie.
Ma Toby e i suoi collaboratori si sono già messi in moto avviando una campagna di crowdfunding sul sito Indiegogo, per raccogliere parte dei fondi necessari al restauro degli immobili, e stringendo una partnership con la Young Detroit Builders, un’associazione nata nel 1993 con l’obiettivo di coinvolgere studenti e disoccupati per attività di servizio e sostegno (concreto) alla comunità.
Ricapitolando: una città dal ricco passato industriale, in piena bancarotta e con interi quartieri in fase di smobilitazione, non trova di meglio da fare che rivolgersi a un manipolo di scrittori, trasformandoli in carpentieri part-time, per risollevare le proprie sorti?
Credo che un buon proposito per il 2014 sia tenere d’occhio la letteratura horror made in Italy: cercasi autore di storie con lupi mannari e buone idee da mettere in residenza.
Sulla città in bancarotta (ahimé) c’è ampia scelta…