con questo post partecipo al writing tuesday del blog Interno 105.
.§Bridget Jones, l’ultimo diario.§.
Se ne è andato. Ha sbattuto la porta e senza tanti complimenti le nostre vite hanno preso direzioni opposte ostinate e contrarie. tutto per un banale litigio, per uno scherzo che alla fine non ha gradito. questo 5 giorni fa. 5 lunghi giorni senza sue notizie. senza la sua presenza in casa, senza la sua voce alla segreteria telefonica. mi detesto. ho ripreso a bere e a fumare come una turca. persino il gatto mi evita. perchè puzzo di formaggio cheddar avariato.
la spesa che stress. camminare con gli occhiali da sole anche quando piove per non far vedere agli altri le occhiaie e il rossore agli occhi diffuso. caricare le buste con i croccantini per il gatto. caricare le buste con l’acqua minerale. cercare di entrare in casa senza sbattere la testa contro lo stipite della porta d’ingresso. sentire se ci sono messaggi in casella. no …non ci sono nuovi messaggi.
venerdì sera. mi hanno detto che è inutile che lo aspetti in casa, tanto meglio andare a ubriacarmi in loro compagnia. ci vado. una sbronza in più una in meno non mi cambia di certo la vita.
e poi l’imprevisto. era al pub. l’ho visto. ci ho parlato. una comunicazione sana e civile e ordinata. non sono volate parolacce insulti o bicchieri di birra. 2 estranei. gli ho detto che rivoglio le chiavi di casa. la copia delle chiavi mie. lui però non mi ha risposto. ha girato i tacchi e via. oppure forse mi avrà pur detto qualcosa ma io nella confusione e nell’alcol non ho afferrato niente di inteleggibile.
insomma. è stato qui. è salito. per giunta in piena notte. come un ladro. ha fatto piano, educato come sempre. si è tolto perfino le scarpe nel corridoietto. e poi è entrato nella stanza. io ero davanti alla tele. ero inguardabile, credo. neinte di lontanamente sexy addosso. un paio di orribili calzini di lana grossa bucai sull’alluce. i capelli sciupati e grassi. il culo enorme e cellulitico. volevo evaporare all’istante. ma lui si è seduto di fronte a me e sempre senza una parola mi ha scostato i capelli dalla fronte e mi ha baciato. un bacio così intenso non me l’aveva mai dato. e poi siamo finiti a letto. come se fosse la cosa più semplice e naturale di questo mondo. io e lui. lui e io. una cosa sola. un abbraccio un sussulto una sola pelle. lo amo disperatamente. lo amo così tanto che adesso ho quasi paura ad addormentarmi accanto a lui. se poi mi sveglio e non lo trovo? se sto soltanto facendo un bel sogno?
è l’alba. un brusco rumore in cucina mi ha svegliato di soprassalto. lo chiamo con voce suadente. forse è alle prese con una tazza di caffè. caffè per 2. e poi tutto il resto. insieme una giornata coi fiocchi.
ma in cucina di Darcy non c’è nemmen0 l’ombra. come nel resto dell’appartamento. siamo soli io e il gatto. che maledico mentalmente. era stato lui a far rumore. a risvegliarmi da quel sonno magnifico ad occhi aperti. ora viene a farsi perdonare. mi struscia la testa sui calzini bucati. forse ha un rimorso di coscienza…vedo che la forma del suo collare però è diversa dal solito: il micio porta infatti in bella mostra appese al collo le chiavi di Darcy! Oddio! se sto continuando a sognare, nonvoglio mai più svegliarmi!