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Wu Ming a "Repubblica": «sinistra vuol dire affermare il conflitto»

Creato il 15 agosto 2013 da Gaetano61

Prosegue sul quotidiano la Repubblica la serie di interventi sull'idea di sinistra ("Dì qualcosa di di sinistra"): ieri è stata la volta di due esponenti del collettivo di scrittori bolognese "Wu Ming", intervistati da Michele Smargiassi. Il centro dell'intervista è condensato, secondo me, in queste parole di Wu Ming 1 che, per quanto modestamente, mi sento di sottoscrivere:

«Se c'è qualcosa che tiene insieme le tante sinistre, parola imprecisa, è questo atteggiamento, ripartire dalla convinzione che la società è divisa, che il conflitto è endemico, inevitabile. Poi ci sono vari modi per affrontarlo, chiamali marxista, socialdemocratico, anarchico... Puoi cercare di mediare il conflitto, puoi combatterlo, ma se sei di sinistra di certo non puoi negarlo».
Personalmente ritengo che l'idea del "conflitto", della divisione tra "chi ha" e "chi non ha", sia al centro dell'essere di sinistra, e tutto ciò che è stato aggiunto nel corso dei decenni all'eleborazione di un pensiero di sinistra, dall'ambientalismo, al riconoscimento delle differenze di genere, alle battaglie sui diritti civili, non sono altro che declinazioni dell'idea più generale di conflitto che, per quanto possa apparire passatista affermarlo, riposa ancora su ragioni di tipo economico. (Qui, l'intervista integrale).

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