Sono felice di tornare ai miei lettori con la recensione di un’opera di un’autrice emergente che ho sentito da subito molto vicina per quel che riguarda le passioni, fra cui l’arte dello scrivere, in cui rivedo me stessa. L’autrice, infatti, Ester Palma con il suo “Wunderbar – Il disertore” lascia per un attimo le vesti da giornalista del Corriere della Sera e decide di vestire i panni di autrice di romanzi. Conosciamola un po’ da vicino…
Ester Palma, vive da sempre a Roma, anche se la sua famiglia è originaria della Calabria, giornalista del Corriere della Sera, lavora nella Cronaca di Roma occupandosi di un po’ di tutto quello che riguarda la vita della Capitale; fra le altre cose cura la pagina delle Lettere, in cui i lettori segnalano problemi e difficoltà della vita quotidiana in città, che se possibile vengono risolti dal giornale con un intervento diretto.
Ester è molto legata a questo servizio, in quanto crede fermamente che il rapporto con il pubblico per un giornalista sia fondamentale, anche perché lo porta a conoscere storie e situazioni che altrimenti non scoprirebbe. L’esordio nella scrittura è legato alle sceneggiature ed ai racconti per i fotoromanzi della Lancio, oltre quello che è il suo lavoro di giornalista, e la cura di un blog gestito dalle giornaliste del Corriere “la 27° Ora”, più un blog personale; ma si sa che scrivere un romanzo è tutt’altra cosa, è qualcosa in cui il racconto, come lei stessa ha tenuto a sottolineare, prende una forma quasi in maniera spontanea: “Raccontare deve essere un’esigenza, qualcosa di cui non puoi fare a meno, che non ti lascia dormire, che ti prende talmente tanto da non pensare (o quasi) a altro. Solo se è così ha un senso farlo. Solo così forse si può comunicare davvero con chi ti leggerà, trasmettere passioni e emozioni, quelle che hai provato mentre scrivevi.”
E lei ha creduto fermamente in questo progetto a cui è legato il suo vero esordio letterario. Wunderbar “Il disertore” racconta una storia passionale e carnale, dolcissima e allo stesso tempo terribile. La campagna toscana diventa lo sfondo di una storia d’amore nata in seguito ad un evento che per quel tempo era normale: la fuga di un qualunque disertore che trova rifugio presso una famiglia romana benestante e borghese. Robin, il disertore, sexy e bello come il sole, presto in quella casa, oltre il calore di una famiglia, troverà quello della sua Susanna, la più piccola della famiglia; inizialmente Robin sembra essere oggetto di attenzione, oltre che di Susanna, anche da parte della sorella maggiore Caterina, la quale sembra ad un certo punto essere quasi disposta a mettere in crisi il rapporto d’amore che vive con Raul, il suo fidanzato… il “sembra” che ho utilizzato non è casuale in quanto l’attenzione che sembra riporre l’autrice su questo aspetto del romanzo mi ha inizialmente ingannata perché ho creduto che potesse essere una di quelle vicende in cui il tradimento diventa lo sfondo di una grande storia d’amore.
Invece così non è stato. Ho immaginato dopo, che quel aspetto tanto rimarcato da Ester Palma potesse essere solo un monito per il lettore ad inquadrare il personaggio di Robin, carismatico e attraente. Ma Robin è anche onesto e sincero prima con se stesso e poi con gli altri; inizialmente decide di tacere quell’amore che anche lui ricambia, e solo Caterina riuscirà a tirarglielo fuori, e mettere al corrente prima il capofamiglia, ovvero il nonno delle ragazze e poi la diretta interessata.
Robin dall’animo nobile non avrebbe voluto rivelarsi proprio per un passato di cui lui stesso ha vergogna… passato e peccati che in un certo senso gli salveranno la vita. Quello che più colpisce nella lettura è l’amore che, una volta rivelatosi tra i due, resterà forte davanti alle atrocità della vita: “Robin su di me, intorno a me, dentro di me”; infatti la storia narrata ha uno sfondo importante, quello della seconda guerra mondiale, ma nella sua parte finale di guerra in cui i tedeschi ad una iniziale invincibilità lasceranno il passo agli americani… e la guerra resta volutamente solo uno sfondo in cui i personaggi che girano intorno ai due innamorati sono molteplici e al quanto ambigui; tutti contribuiranno a rendere invivibile la storia d’amore specie nel momento in cui Robin verrà tradito da qualcuno che in maniera diretta è legato alla famiglia di Susanna: “Siamo in guerra, non devo certo ricordaglielo, no? Quel ragazzo è in contatto con i gruppi partigiani, lo sappiamo, forse ne comanda addirittura uno. Dobbiamo prenderlo e farlo parlare, tutto qui. E lei deve aiutarci…”
La critica lo ha definito: “un libro che crea assuefazione”, e concordo assolutamente, non vedo infatti l’ora di leggere il secondo volume “Il ritorno”.
Wunderbar nasce un po’ come un gioco, una scommessa, poi è diventato una necessità. Tanto che la storia è andata avanti fino al quarto volume, che l’autrice sta per ultimare, indipendentemente dalla sua volontà. Ester Palma mi racconta che la partecipazione nelle vicende di Robin e Susanna è stata minima, nel senso che sono state scritte quasi come se stesse assistendo a un film che si svolgeva davanti ai suoi occhi: doveva solo scriverlo, fermarlo attraverso la tastiera del pc. Tanto che nessuno dei personaggi le assomiglia davvero: non si rispecchia né in Robin, né in Susi, né in nessun altro dei personaggi che partecipano alla storia.
Personalmente penso che chiunque decida di mettere dei pensieri nero su bianco metta inevitabilmente parte di sé in ciò che racconta, quelle esperienze pur non vissute assumono la forma che si decide di dare al racconto, ma devono per forza aver fatto vibrare qualcosa dentro, si sente quasi la necessità di dar voce a dei sentimenti sopiti o semplicemente impossibili da vivere; la stessa autrice afferma che : “Forse le storie sono dentro di te, magari dormono per anni e poi si svegliano improvvisamente e a quel punto devi scriverle, non puoi farne a meno, non hai pace finché non l’hai fatto. È così che è successo a me, che davvero non so come mi siano venute in mente situazioni tanto dolorose, estreme, cupe e insieme rasserenanti, io che nella vita di tutti giorni sono una persona solare, ottimista e estroversa. Perché se da una parte è vero, come ho sempre pensato, che si scrive come si è, dall’altra forse c’è anche da dire che la scrittura tende a portare alla luce le nostre parti più segrete e profonde, dolorose al punto da restare chiuse dentro. È forse quanto mi è successo con Wunderbar”.
L’analisi di questo libro è fatta attraverso due parole chiave: amore da una parte e coraggio dall’altra. Il tutto legato ad un filone narrativo che ultimamente sembra aver preso posto nelle librerie dei lettori, quello dell’amore intriso di passione, e nello specifico di Wunderbar di un erotismo e di una tensione emotiva che impegna tutta la narrazione, e la sicurezza talmente grande di un amore vero per il quale si riesce a superare ogni ostacolo… Quando si arriva a pensare che il voler bene ad una persona, desiderarla, sia la cosa più bella e importante che può accaderti nella vita, che per quell’Amore si può pensare di superare tutto, anche l’impossibilità di viverlo, ecco che si finisce per diventare vittime e carnefici di se stessi, proprio come il nostro protagonista che difenderà quell’amore anche davanti la morte.
Una storia che appassiona e che continuerà ad appassionarci…
Written by Barbara Filippone
Titolo: Wunderbar – Il disertore
Autore: Ester Palma
Genere: Letteratura – Romanzo
Casa Editrice: Autopubblicazione
Circuito di vendita: Amazon.it e Narcissus.
Prezzo Pdf: 1,56€