Il WWF chiede a Crocetta e Reale la sospensione della pre-apertura della stagione venatoria.
Bonfanti (WWF Sicilia): nessun cacciatore rispetta le limitazioni previste dal calendario, si spara a tutto e dovunque ed i controlli sono assenti
Il 1° settembre, con ben 20 giorni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge, in Sicilia si è aperta la stagione venatoria con decreto dell’Assessore regionale all’agricoltura avv. Ezechia Paolo Reale, che ha attivato – nonostante i pareri contrari dell’ISPRA (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) – la procedura eccezionale della “pre-apertura” della caccia. In questo periodo, secondo la deroga del Calendario Venatorio decisa dall’Assessore, si potranno abbattere solamente il coniglio selvatico in “caccia vagante” (ossia il cacciatore che si muove sul territorio) e la tortora ed il colombaccio in caccia “da appostamento temporaneo” (il cacciatore deve restare fermo all’interno di un capanno smontabile, attendendo il passaggio degli uccelli).
Ma quello che sta accadendo in Sicilia in questi primi giorni di caccia è completamente diverso: la caccia è totalmente fuori controllo! Lo denuncia il WWF Sicilia che – tramite le sue sedi periferiche, i volontari ed attivisti locali, le proprie Guardie giurate volontarie ed il personale delle Oasi e Riserve in gestione – ha attentamente monitorato la pre-apertura in ognuna delle province dell’Isola. “Abbiamo accertato la palese, grave, ripetuta e diffusa violazione di tutte le limitazioni contenute nel Calendario Venatorio – dichiara Ennio Bonfanti, rappresentante del WWF nel Comitato regionale faunistico venatorio -: nessun cacciatore rispetta le prescrizioni previste, per cui le specie tortora e colombaccio non vengono cacciate “da appostamento temporaneo” ma in forma vagante; la tortora viene cacciata anche in giorni non consentiti così come la quaglia, attualmente non cacciabile, viene viceversa cacciata in questo periodo di pre-apertura. Inoltre abbiamo accertato che la caccia viene esercitata anche nelle aree ricadenti nei “Siti Natura 2000” (SIC e ZPS) ove è, invece, vietata. Il tutto alla luce del sole ed impunemente”.
Una situazione da “Far West” e di illegalità diffusa che, secondo il WWF, oltre a determinare gravissimi danni al patrimonio faunistico-ambientale ed agli equilibri ecologici, fa venir meno le condizioni legittimanti il regime di deroga per la c.d. preapertura. A ciò va aggiunta la cronica assenza di capillare vigilanza da parte degli organi istituzionalmente a ciò deputati, l’esiguo numero di personale del Corpo Forestale regionale disponibile, nonché l’attuale impegno pressoché esclusivo dello stesso nelle attività antincendio. “Circostanze che evidentemente acuiscono ed amplificano i fenomeni illeciti e di bracconaggio – prosegue Bonfanti – determinando una gravissima situazione di totale anarchia sul territorio che inculca nei cacciatori un diffuso senso di impunità”.
E proprio l’emergenza incendi viene infine evocata dal WWF che ricorda come “il territorio regionale siciliano è stato e continua ad essere interessato da numerosi incendi che hanno arrecato consistenti danni al patrimonio verde e, più in generale, naturalistico”, rendendo ancora più difficile la situazione in cui versa la fauna selvatica sottoposta ad un enorme stress fisico.
Per questi motivi ed in base alle vigenti norme in materia – la Legge n. 157/1992 e la Direttiva “Uccelli” 147/2009/CE che consentono l’attività di caccia ma solo se non danneggia le popolazioni di uccelli e mammiferi selvatici – il WWF Sicilia ha inoltrato oggi al Presidente della Regione, on. Rosario Crocetta, all’Assessore dell’agricoltura, avv. Ezechia Paolo Reale ed alla Dirigente del Dipartimento regionale dell’agricoltura, d.ssa Rosaria Barresi, una formale richiesta per l’immediata revoca del decreto regionale che autorizza la caccia in regime di pre-apertura, con la conseguente sospensione di ogni attività venatoria sul territorio regionale fino alla data di ordinaria apertura della stagione di caccia, prevista per la terza domenica di settembre. In caso negativo, il WWF ha preannunciato la volontà di di “tutelare gli interessi propri e pubblici legati alla tutela del patrimonio faunistico ed ambientale in ogni sede, al fine di ottenere ogni utile provvedimento anche ai fini del risarcimento dei danni derivanti dalla descritta situazione”.