Magazine Poesie

Wystan Hugh Auden (1907-1973)

Da Paolo Statuti
Wystan Hugh Auden

Wystan Hugh Auden

Blues funebre

Fermate tutti gli orologi, i telefoni staccate,

Un bell’osso per non abbaiare ai cani gettate,

Azzittite i pianoforti e coprite i tamburi,

Fate uscire la bara con gli amici dai volti scuri.

Gli aerei traccino un triste cerchio e sia scorto

In alto nel cielo il messaggio Egli è Morto,

Mettete il crespo sui colli dei piccioni nostrani,

E indossino guanti neri di cotone i vigili urbani.

Egli per me era i quattro punti cardinali,

La mia settimana di lavoro e i riposi domenicali,

Il mio meriggio, la mezzanotte, ciò che cantavo;

Io credevo che l’amore fosse per sempre: sbagliavo.

Spegnete tutti gli astri: nessuno ora sarà cercato;

Imballate la luna e il sole sia smontato;

Svuotate l’oceano e spazzate via il bosco,

Perché niente che sia buono ora io conosco.

(Versione di Paolo Statuti)



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