X-Factor 6. Pagelle Prima puntata

Creato il 19 ottobre 2012 da Suerte77

La serata in generale è stata un po’ pesante e lenta con brani banalissimi.

Note di merito:

- il bravo Cattelan che però a volte assume un po’ il ruolo ingessato del caposcuola (come già capitò al Facchinetti junior)

- il ritrovato Morgan finalmente lucido e presente e con qualche lodevole stilettata alla Ventura

- alcune coreografie di Luca Tommassini

Note di demerito:

- l’ignoranza della Ventura che continua ad assegnare ai suoi toyboy le (brutte) canzoni presenti nella playlist del suo ipod e che esprime giudizi di merito da far accapponare le basette oltre che i peli delle braccia al povero spettatore

- l’eccessiva lunghezza della trasmissione

Passiamo alle pagelle della serata

ICS “Sex Machine”: il primo rapper a comparire sul palcoscenico di un talent show. Per la vecchia scuola dell’hip hop italiano sarebbe stato pari a un calcio nei denti ma ora che le regole dello showbiz sono cambiate diventa persino accettabile  vedere dimenarsi su questo palco lo strano essere dall’occhiale a fondo di bottiglia e l’espressione da vero nerd. Non sa cantare ma sa rappare anche se capire quello che dice diventa un’impresa eccezionale. Rivoluziona un brano immortale e si diverte da matti. Sarò pazza ma a me è piaciuto. VOTO 7

NICOLA “Io vivrò (senza te): agli home visit ha dimostrato di non essere un fenomeno ma per uno strano caso del destino eccolo comparire davanti ai nostri teleschermi. Notata la somiglianza (ma davvero?) con Battisti la Ventura da vera manager del nulla cosmico decide di imporgli un brano che nelle sue fantasie più recondite dovrebbe esaltarne le peculiarità vocali. Peccato che il tizio col riccio monoblocco manifesti un’assoluta incapacità vocale e interpretativa. Il brano di Battisti diventa la base per delle evoluzioni vocali che persino Giorgia sembra aver lasciato nel cassetto da circa dieci anni. Vecchio e sorpassato, non pervenuto nelle note basse e barocco in quelle alte. VOTO 4,5

CIXI “You’ve got the love”: approdata dai video di YouTube direttamente su un palco più grande della sua solita cameretta. Sembra nata per svolgere questo mestiere e già questo la rende antipatica. Non trasmette emozioni. Gelida nella sua algida perfezione. VOTO 6

AKME “My kind of love”: un gruppo vocale dove la voce femminile è oggettivamente regina incontrastata, accompagnata in modo intelligente e piacevole dai due maschietti più indietro. Il timbro della ragazza è di una bellezza struggente anche se il brano è così così. Rimandati alla prossima puntata con un coefficiente di difficoltà più elevato. VOTO 6,5

DANIELE “Strange world”: l’ex bimbo di Ti Lascio una Canzone è diventato un nano da giardino platinato. La timbrica è interessante ma ad uno con la voce che graffia non puoi assegnare un brano che gioca tutto sul falsetto dell’interprete originale. La voce si spezza continuamente ma povero figliolo non è certo colpa sua. Abbastanza disastroso (un po’ come quel bistrot negli occhi che è passato di moda da un beeel po’…ma chi glielo dice alla Mona?) VOTO 5

CHIARA “Purple rain”: la ragazza è quel che di meglio ci può offrire questa edizione di X-Factor. La sua personalità  stralunata, quel suo essere un pochino goffa e quella magnifica voce che si ritrova la rendono la punta di diamante della trasmissione. Ha uno stile personale e una naturalezza nel cantare che non ha davvero eguali. Il brano era estremamente difficile ma lei lo rende persino più bello dell’originale. VOTO 7,5

DONATELLA “Time bomb”: ok che sono oggettivamente carine e che i loro visi perfetti si sposano alla perfezione con la telecamera ma come si può pensare di trasformarle in cantanti? Sembrano quei gruppi finti degli anni 80, quelli che in seguito si scoprì che cantavano in playback perché avevano delle voci pietose ma un’immagine che spaccava. Loro cantano o se preferite smiagolano con le loro vocette da Paola e Chiara su una base che si alza per coprire più che è possibile le loro carenze vocali ma si arenano velocemente. Disastrose. VOTO 4

YENDRI “Per sempre”: ecco un’altra che non ci doveva essere ma misteriosamente c’è. Come mai? Sarà mica colpa dell’aspetto fisico? Saranno le qualità vocali (non pervenute)? Sarà quel che sarà eccola qui a imitare la Zilli senza essere la Zilli. Una pedissequa imitazione che lascia piuttosto indifferenti. Persino lei sembra chiedersi come cavolo è arrivata fino a lì e quello sguardo tristemente smarrito da cerbiatta sudamericana non ci rinfranca per niente. Scialba e piatta come i suoi capelli piastrati. VOTO 5

ROMINA “Duel”: riciclarsi fa quasi sempre bene soprattutto dopo che il tuo didietro sente ancora i dolori per il calcio in culo subito in seguito alla sterile partecipazione sanremese. Lei si affida alle abili mani di Morgan che ne vorrebbe fare una cantante elettropop e alle forbici del parrucchiere di Tomassini che la trasformano in una Ivana Spagna anni 80. I risultati della suddetta manipolazione sembrano mostrare falle. Lei ci crede poco (chissà forse le costerà fatica uscire dal loft e andare a comprare due pomodori con quel taglio di capelli) e si sente. La voce c’è ma è abbastanza evidente che la sua strada è molto più tradizionale di ciò che le tocca cantare. Rimandata. VOTO 6

DAVIDE “A chi mi dice”: non si sa per quale arcano motivo noi dovremmo sentirci attratte/i dalla faccia da Topo Gigio che ha tanto colpito l’ormone invecchiato ma sempre vigile della Ventura. Il “caldaia” ci offre come gentile omaggio una performance degna del miglior cantante da matrimoni. Il brano è melenso, bruttissimo e lui lo canta come un Albano della Brianza. Peggio di così c’è solo l’inferno. VOTO 4,5

FRERES CHAOS: i fratelli più ambigui della storia della televisione affrontano il loro primo step con una canzone che ha furoreggiato per tutta la primavera e lo fanno da veri professionisti. Le loro voci si sposano alla perfezione e il loro modo di cercarsi risulta da una parte repellente e dall’altra assolutamente affascinante. Formano un connubio stravagante ma stranamente perfetto. Mi sono piaciuti tantissimo. Psichedelici e raffinati. VOTO 7,5

NICE "L’ultima occasione”: la voce c’è, inutile stare qui a negarlo ma se si cerca la freschezza e l’originalità non ci siamo proprio. Ha fatto una cover perfetta dell’originale di Mina. Stessa timbrica, stessa potenza, stesso trucco e parrucco. Peccato che non siamo da Carlo Conti. Fredda e impersonale. VOTO 6


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