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X-Files (Prima Stagione)

Questa serie TV ha fatto la storia di questo formato narrativo per via della sua forte serializzazione e dell’attenta caratterizzazione dei suoi personaggi.
PICCOLO AVVERTIMENTO. Ogni recensione riguarda una specifica stagione ed è a rischio di spoiler rispetto alla stagioni precedenti, mentre nella sua lettura non si corre alcun rischio verso quelle che seguono.

Titolo Originale: X-Files
Ideatore: Chris Carter
Genere: Drammatico, Horror, Fantascienza, Thriller
Stagioni: 10 stagioni
Puntate per stagione: 24 puntate
Durata singola puntata: 44 minuti
Paese: America
Rete americana: Fox
Rete Italiana: Canale 5
Lingua Originale: Inglese
Interpreti e Personaggi:
David Duchovny: Fox Mulder
Gillian Anderson: Dana Scully
Mitch Pileggi: Walter Skinner
Jerry Hardin: Deep Throat
William B. Davis: L’uomo che fuma


Siamo nel 1993 e il pubblico televisivo di allora era ancora piuttosto scevro di storie come quelle che vennero offerte da X-Files. Se andassimo a ritroso alla ricerca di prodotti simili dovremmo tornare agli anni ’50 per trovare due titoli dedicati al mistero: “Alfred Hitchcock presenta” e “Ai Confini della Realtà”, ma solo la secon

Le puntate della prima stagione, come anche delle seguenti, appaiono per lo più disconnesse l’una dall’altra, presentando una trama verticale, legata alla formula autoconclusiva della tradizione televisiva degli anni passati. Gli argomenti narrati sono i più svariati: vengono dedicate puntate intere a creature mostruose, uomini con poteri straordinari, miti e leggende appartenenti a culture diverse; eppure su una via apparentemente parallela vi è la trama “orizzontale” di Fox e Dana. Al centro di questa narrativa principale vi è la ricerca disperata dell’agente Mulder di ritrovare sua sorella, rapita in tenera età dagli alieni. Gli “X-Files”, casi dell’FBI che riguardano i fenomeni paranormali, diventano per lui un pretesto per svelare i segreti inconsci di una società dormiente e per dipanare gli intrecci invisibili di una apparente Verità celata. Nel mondo di X-Files regna la paranoia più angosciante. Nulla è dato per scontato, ma tutto viene attentamente occultato sia dalla gente comune che da

In questa stagione il “mito” si va ancora formando, e le puntate non sono sempre di alta qualità (questione dovuta anche al continuo cambio di regia, caratteristica tipica anche delle odierne serie tv). Infatti alcune, viste a distanza di anni, possono decisamente annoiare lo spettatore abituato alle dinamiche “velocissime” di serie come Breaking Bad o The Walking Dead, eppure l’attenzione del fan viene premiata quando meno ce lo aspettiamo. Anche le puntate apparentemente spin-off rispetto alla storia dei due agenti possono suggerire particolari importanti sulla vicenda principale, (da piccoli camei a veri e propri cambi di rotta). Inoltre il “mostro della settimana”, tipico soprattutto della prima stagione, si rivelò la formula vincente, in grado di trattenere lo spettatore di volta in volta di fronte alla tv, incapace di anticipare cosa sarebbe apparso stavolta negli archivi degli X-Files. Poche ma emblematiche sono le creature rimaste impresse nella mente di chi conobbe questa serie fin dai suoi inizi. Primo tra tutti “Tooms”, l’uomo/mostro in grado di infilarsi nelle fessure più strette che, nutrendosi di fegato umano, riusciva a crearsi un nido e a sopravvivere di epoca in epoca.
Le ultime puntate spingono alla curiosità lo spettatore, sferzato dal violento colpo di scena finale, che sembra addirittura preannunciare la fine dei giochi. Negli ultimissimi minuti veniamo rigettati insieme ai due agenti dell’FBI nel silenzio delle menzogne globali,

La prima stagione di X-Files è perciò l’inizio del culto che ha fatto la storia della tv e che segna, insieme a I Segreti di Twin Peaks, l’inizio di una nuova era delle serie serializzate. Vale la pena perciò di riprenderla in mano, sempre tenendo conto che da quel lontano 1993 i tempi, soprattutto televisivi, sono molto cambiati.

