Reset obbligato. Ora altri giri di giostra
Torna dopo 12 anni, dietro la macchina da presa “mutante”, Bryan Singer e consegna allo spettatore una brillante continuazione della saga degli X-Men. Il vero mattatore è Wolverine, ma come non si può rimanere ammaliati dai giovani Magneto e Professor Xavier?
In un futuro di guerra tra umani e mutanti, questi ultimi soccombono braccati dalle sentinelle. L’unica possibilità per poter invertire il corso degli eventi è tornare indietro nel tempo ed evitare che Mistica uccida Bolivar Trask, l’ingegnere ideatore del “progetto sentinella”. L’unico che può reggere il viaggio indietro nel tempo è Wolverine, che dovrà a tutti i costi riuscire nell’impresa.
L’evoluzione caratteriale dei personaggi è evidente. Il precedente X-men – L’inizio aveva aperto un nuovo ciclo dei mutanti (il loro passato); X-Men – Giorni di un futuro passato mixa due approcci differenti sotto la rigida legge di Singer e il risultato è una pellicola convincente, che ostenta paradossi temporali e riscrive la storia. Difatti lo spettatore si ritrova davanti a un nuovo sconvolgimento ed è costretto a resettare per poi ripartire e aspettarsi una riscrittura totalmente nuova. La delineazione di un futuro dispotico dominato dalle macchine e molto vicino all’apocalittico disegno di Matrix è evidente e volutamente ostentata, ma il regista preferisce non soffermarsi eccessivamente su questo aspetto, spostando l’attenzione (e l’ambientazione) durante gli anni ’70, nei quali l’odio razziale e l’emarginazione erano all’ordine del giorno. Ed è su questo che Singer preferisce concentrarsi, declinandolo nella situazione mutante. E ciò funziona, mostrandoci le delusioni, i dolori e le contraddizioni di un giovane Xavier, l’arroganza razziale e sfiduciata di Magneto e la centralità di un personaggio come Mistica (interpretata magistralmente da Jennifer Lawrence).
Se fosse necessario pensare alla motivazione per la quale X-Men – Giorni di un futuro passato sia una pellicola godibile e di sicura attrattiva, questa è rintracciabile in un cast stellare e in ottima forma, che trova i suoi migliori interpreti in James McAvoy, Michael Fassbender e Hugh Jackman (ormai un Wolverine fatto e finito). X-Men – Giorni di un futuro passato è puro intrattenimento, eppure quando rallenta e comincia a filosofeggiare tiene lo spettatore aggrappato al seggiolino. Inoltre è un prodotto che prende coscienza di essere veicolo d’informazioni e di denuncia (efficace). Un film che utilizzando un linguaggio semplice si rende comprensibile a chiunque. Effetti speciali, retorica e filosofia del reietto sono gli elementi che si palesano sullo schermo e nella mente dello spettatore. I mutanti (sopravvissuti di un mondo in continua evoluzione) continuano a stupire: merito di Singer?
Uscita al cinema: 22 maggio 2014
Voto: ***1/2