8 gennaio 2012 2 commenti
Nato come villain, un cattivo qualunque, crebbe enormemente negli anni ’80 grazie agli sforzi di Chris Claremont che con Frank Miller gia’ dalla prima miniserie a lui dedicata, seppero tracciargli un contorno affascinante e potente al punto che decenni dopo, qualcuno realizzera’ un film a lui interamente dedicato.
Archetipo dell’antieroe fumettistico, nato in anni nei quali i buoni potevano anche essere cattivi all’occorrenza, e’ cresciuto nei gusti dei lettori con calma misurata ma costante, svelando poco a poco i retroscena legati al suo misteriosissimo passato.
Il film e’ sostanzialmente imperniato sui tre precisi momenti fumettistici identificabili in "Wolverine" 1982, "Weapon X" 1992 e "Origin" del 2001, venti anni di vita per qualcuno, due ore scarse per tutti gli altri.
In pratica la pellicola accorpa in pochi minuti rivelazioni e scoperte durate anni sulla carta stampata, creando come ovvio differenze e idiosincrasie anche con gli altri film mutanti.
Ancora una volta accade quanto commentavo in "X-Men: L’inizio" che non staro’ qui a ripetere ma resta valido quando migliaia di storie vengono condensate in una.
Il film in se’ non e’ male, iniziando da un Hugh Jackman iconograficamente molto convincente, forse tra le migliori trasformazioni da comics a live action.
Al contrario e piu’ per un confronto col personaggio che per meriti o demeriti attoriali, non mi convince Liev Schreiber nella parte di Sabretooth perche’, sempre i fumettari, hanno in testa certamente uno meno fashion e piu’ simile all’immagine data da Tyler Mane nella saga cinematografica degli uomini X .
La regia si fa guardare, non si grida al miracolo ma gli ottimi effetti speciali insieme ad una sovradosaggio di informazioni alzano il ritmo ad un piacevole livello.
Da menzionare gli strepitosi titoli di testa che ripercorrono cento e piu’ anni di storia di Wolverine, titoli che non superano in maestria quelli di "Watchmen" ma certo e’ possibile fare un confronto e non e’ un risultato da poco.
Bello? Si. E’ il Wolverine dei fumetti? Ancora una volta no.
Quattro film mutanti hanno gia’ sfasciato la continuity cinematografica con fratture multiple e scomposte, si.
Viviamo giorno per giorno e vediamo che accade, ecco la nuova Hollywood. Alla peggio s’e’ inventato il reboot.