Oggi non è un giorno felice per Press Play, con Microsoft che ha appena annunciato la chiusura dello studio, però il gioco l'ho scaricato grazie a Games with Gold a febbraio e finalmente ho avuto il tempo di giocare.
Max: The Curse of Brotherhood è un platform con tanti puzzle da risolvere, uscito a Natale del 2013 e che nonostante il simpatico stile cartoon che potrebbe far presagire un giochino non particolarmente complesso, è risultato essere molto più arduo di quanto ci si potesse immaginare. Racconta la storia di Max, un ragazzino che vive come una condanna il fatto di dover dividere la cameretta e tutti i giochi di cui è piena con il pestifero ed occhialuto fratellino minore, Felix. All'ennesimo e fastidioso eccesso di entusiasmo del
Lato gameplay, questo platform riserva peraltro una sorpresa: il giocatore non si limiterà infatti a scalare pareti rocciose o a spiccare salti per evitare pericolose creature, perché la vera forza di Max risiede nell'arma che gli verrà consegnata dagli elementi della natura. Di cosa si tratta? Ma di un pennarello magico, naturalmente, niente di più azzeccato vista la giovane età del nostro eroe! Sarà proprio grazie al sapiente e veloce uso del pennarello che procedendo tra i vari livelli acquisterà nuovi e diversi poteri. Max potrà quindi disegnare o eliminare i più svariati oggetti (liane, piattaforme, rami, ruscelli e palle infuocate) a seconda delle necessità del momento, seguendo meccaniche di gioco via via sempre più complesse. Fortunatamente la precisione dei controlli (RT per far apparire il pennarellone a schermo e LS per disegnare/cancellare) rende il tutto sufficientemente challenging, soprattutto nelle situazioni in cui velocità e accuratezza risulteranno fondamentali. Altro apprezzabile accorgimento riguarda i checkpoint, molto ben studiati viste le comunque elevate chance che il povero Max ha di morire, fosse anche per un semplice saltino non ben calcolato. Il caricamento è abbastanza rapido, i bug sono pochi e rari (prevalentemente presenti in caso di pioggia, come anche qualche leggero calo di framerate). In generale, però, nulla di tragico. Per i cari achievement hunter non mancano gli amati collectible, alcuni dei quali piazzati negli angoli davvero più remoti del globo: avrete di che divertirvi, credetemi. In generale, un passatempo divertente, colorato e allegro che pur non ambendo alla nomea di capolavoro, forse vi riporterà per un po' in contatto con quel fanciullino che ancora vive in voi.
VOTO 7/10