Cap. 11 VhelesErano trascorsi sei giorni dall'interrogatorio ma nessun membro del Concilio si mostrò di nuovo ai tre ragazzi, che decisero perciò di riprendere la loro competizione. Murdar non li convocò mai per discutere dell’artefatto, così il trio si convinse che l’uomo non volesse averci nulla a che fare. <<Che cosa faremo adesso?>> domandò Elesya mentre con lo sguardo seguiva punto per punto il movimento esperto delle sue mani che rammendavano una camicetta. <<Rei hai qualche idea?>> aggiunse Xera che intanto se ne stava seduta accanto all'amica, giocherellando con il nastro legato intorno al suo collo. I capelli le solleticavano la pelle, opportunamente pareggiati da Elesya che aveva tanto insistito. <<Torniamo al villaggio e cerchiamo qualche missione; senza informazioni non andremo da nessuna parte. Sembra che ogni traccia sull'artefatto sia stata cancellata>> mormorò calciando qualche pezzo di roccia sul terreno. Il trio ricompose le proprie bisacce e si preparò a partire quando una voce familiare li salutò, <<Guardate un po’ chi abbiamo scovato, le leve fuorilegge!>>, <<Mihrrina anche per noi è un piacere rivederti!>> borbottò Reilhan incrociando le braccia. <<Punti di vista. Che cosa ci fate qui?>> domandò la ragazza senza mezzi termini <<Avevo sentito che eravate in prigione!>>, << È evidente che i tuoi informatori non sono poi tanto affidabili>> replicò Xera alzando un sopracciglio. Dopo poco anche Faiha e Zabora si unirono al proprio Novizio. <<Mihrrina perché devi sempre distanziarci>> la redarguì il ragazzo visibilmente provato <<Andiamo, grande e grosso e frigni come una ragazzina … senza offesa>> asserì fissando Elesya che alzò gli occhi al cielo. <<Bel taglio di capelli guerriera, è l’ultima moda dei galeotti?>> la schernì Mihrrina girandole intorno ma prima che Xera potesse reagire, Reilhan intervenne. <<Non ci vediamo da molto tempo e l’unica cosa che sai fare è prenderci in giro e provocarci? Nessuno duellerà con te, se questo è il tuo intento … >> ci fu una breve pausa e il Novizio riprese a parlare dopo aver intuito qualcosa <<Ho capito! Ti da fastidio che al villaggio non si parli di te!>>, <<Non capisci nulla, pensa piuttosto a studiare i tuoi incantesimi di cura invece di fingerti una Paramal>> gli rispose indignata. <<Ho colto nel segno a quanto vedo!>> insistette il curatore. <<Passano gli anni ma resti sempre un’inutile suppellettile>>rispose ponendo fine al discorso. <<Suppellettile?>> ripeté il Novizio a tratti divertito dalla reazione della ragazza. <<L’unica cosa che davvero mi ha dato fastidio è che il Concilio abbia messo piede su di una terra neutrale>> spiegò la Hem cercando di sviare il discorso, ma il suo viso si fece subito serio e così Reilhan preferì non infierire.
<<Che cosa intendi?>> la incalzò la guerriera, <<Secondo i patti alle istituzioni più importanti non è permesso interferire con la competizione, né tanto meno approdare sull’isola>> ripeté indignata. <<Tu però sei una Hem, giusto? Eppure sei qui con noi!>> disse Elesya e la ragazza si stupì di non averci mai pensato prima. <<Credo che sebbene le regole siano queste, Murdar chiuda un occhio a entrambe le fazioni per non creare rapporti ostili, benché l’ultima parola resti sempre la sua>> aggiunse il Novizio. <<Può darsi!>> rispose Mihrrina perdendo interesse per l’argomento. <<Quali sono i vostri progetti? Intendete affrontare la prova finale?>> domando Faiha. <<Per noi è ancora presto, abbiamo delle questioni da risolvere>> a Reilhan non piacque la domanda perciò la rigirò a sua volta. <<Noi eravamo diretti dal saggio, quest’isola non ha più nulla da insegnarci>> rispose Zabora accarezzando l’elsa della sua spada. <<Farete la prova finale in anticipo? Tipico di Mihrrina Thyll. Non ti stanchi mai di voler essere la prima in tutto?>> la ammoni Reilhan ma la ragazza non colse la provocazione <<Non posso stancarmi di qualcosa che è nella mia natura!>> rispose secca. Il Novizio volle porre fine alla conversazione per cui voltandosi salutò il gruppo suggerendogli di tornare ai propri affari. <<Non così in fretta!>> lo fermò la Hem, <<Erano giorni che vi cercavo, Faiha ha percepito qualcosa di negativo su di voi>> rivelò loro. <<Arrivate tardi, la nostra negatività è stata risucchiata dalla terra 8 giorni or sono>>rispose il curatore sperando di concludere subito l’incontro. <<A dire il vero …>> Faiha intervenne <<Non è così, quello che ho percepito è ancora qui con voi!>>. Elesya si avvicinò alla ragazza e sollevando la chioma, mostrò la runa incisa sul suo collo, <<È di questo che stai parlando?>>chiese per poi girarsi. <<Temo di sì!>> rispose accarezzando la pietra che adornava la sua collana. <<Il Cohr non si sbaglia mai!>> ribadì e sottili bagliori si stagliarono in tutte le direzioni. <<Cosa sai?>>Elesya si sedette accanto ai resti del loro vecchio accampamento e Faiha si unì subito a lei. Anche il resto del gruppo si accomodò, fatta eccezione per il Novizio che preferì invece starsene in disparte, questo però non gli impedì di tendere l’orecchio e ascoltare quando Faiha avesse da dire. <<Ho fatto dei sogni su di voi, immagini terribili che hanno condizionato i miei poteri. Non sono in grado di gestire le mie visioni, né le conseguenze che ne derivano. L’unica cosa che so per certo è che se vi avessi trovato, forse i miei incubi sarebbero cessati>> narrò loro e nessuno osò interromperla. Faiha fece un lungo sospiro e Zabora le cinse le spalle con un braccio per darle coraggio. <<Grazie>>rispose in segno di gratitudine. Xera iniziò ad avere i brividi. Se i sogni dell’amica corrispondevano ai suoi, presto avrebbe rivelato che l’esecutore del misfatto era proprio lei. <<Se è troppo per te, dovresti non continuare>> asserì cercando di prendere tempo. <<Non temere, ce la faccio!>> affermò la fanciulla per poi riprendere il discorso <<Nei miei incubi una donna viene decapitata ed io assisto alla scena, inerme!>> confessò tutto d’un fiato. Elesya tremò ma non volle interrompere la ragazza, <<Nel momento in cui mi avvicino alla donna, la testa svanisce e di lei resta soltanto un corpo senza vita>>, <<Hai visto chi l’ha uccisa?>> intervenne Xera in preda al panico, <<No! Ho avvertito la sua presenza ma non ho visto il suo volto>>, <<Come lo hai capito allora che quel sogno aveva a che fare con noi?>> la incalzò nuovamente e Reilhan si schiarì la gola ammonendo l’amica. <<Se la lasci parlare, forse lo sapremo!>> disse infastidito. Xera si ricompose e restò in silenzio. <<Poco prima di svegliarmi io mi reco al corpo della donna, cercando di scorgere dettagli che possano aiutarmi a scoprire il significato dei miei sogni. Ci sono volute tre notti per reperire la prima informazione, poiché man mano ho acquisito più sicurezza e anteposto la paura di fare la stessa fine>>rivelò, <<Accanto al corpo ho trovato degli oggetti: un nastro vermiglio, un maglio spezzato e … delle vesti insanguinate, le stesse che indossavi l’ultima volta che ci siamo viste Elesya>>. La giovane maga all'improvviso si sollevò e ancora sconvolta, iniziò a frugare nella bisaccia alla ricerca di qualcosa. Quando le sue dita sfiorarono il teschio, la ragazza lo scaraventò a terra, maledicendo il giorno in cui era stato loro donato. I tre ragazzi indietreggiarono alla vista dell’artefatto mentre Reilhan e Xera cercarono di tranquillizzare l’amica. Faiha fu la sola ad avvicinarsi all’oggetto ma non osò sfiorarlo e lo stesso consigliò ai suoi compagni. <<È lei!>> esclamò, <<La donna che invade i miei sogni è infine dinanzi a me!>>.