Magazine Libri
<<Questa è la rosa che avevate chiesto!>> gli disse secca, porgendogli il fiore con estrema cura. Il vecchio lo studiò a lungo, sperando avesse un qualche difetto che motivasse un possibile rifiuto, tuttavia il fiore non solo era perfetto, ma era anche di notevoli dimensioni se paragonato a una comune rosa. Quando distolse lo sguardo dal fiore, si tolse gli occhiali poiché - per il sudore - iniziarono a scivolargli sul naso. Poi con un vecchio pezzo di stoffa spessa, li ripulì in fretta cercando di prendere tempo. <<C’è qualcosa che non va? È il fiore sbagliato?>> chiese Elesya preoccupata ma il vecchio si limitò a sospirare, rimettendo gli occhiali al loro posto. <<La rosa è perfetta! Non credo di aver mai ricevuto esemplare migliore, ma …>> l’uomo prese ancora altro tempo, infine grattandosi una tempia, si fece coraggio e confessò. <<Sono solito affidare questa missione a più di una squadra di giovani leve, essendo la mia richiesta piuttosto … mmh come dire, scomoda>>. Elesya s’intristì, avendo capito dove sarebbe andato a parare. <<Quando poi ho una certa fretta, ingaggio tutti quelli che mi capitano a tiro e il primo che mi consegna la merce ha diritto al premio>>. Xera corrugò la fronte, <<Non riesco a comprendere le vostre parole, vecchio. State forse dicendo che la nostra ricompensa è nelle tasche di qualcun altro?>> domandò irritata e l’uomo annuì. <<Proprio due giorni fa mi è stata consegnata una rosa da un giovane dai modi impeccabili. A dire il vero non ricordavo nemmeno di averlo ingaggiato, ma l’età avanzata mi gioca brutti scherzi ormai!>>. Xera s’infuriò, mentre Reilhan ed Elesya si guardarono con complicità, avendo intuito entrambi chi fosse il soggetto in questione. << È sempre in mezzo ai piedi!>> mormorò il Novizio incrociando le braccia. Xera iniziò a camminare avanti e dietro per calmare i nervi, ma voltandosi bruscamente disse <<Abbiamo rischiato la vita per adempiere alle vostre richieste; siamo quasi morti contro la regina delle rose e voi mi state ora dicendo che non abbiamo diritto ad alcun premio?>>. La guerriera sentì la rabbia ribollirle nel sangue e ancora una volta tornò a percorrere il piccolo viale cercando di calmarsi, poiché l’uomo le sembrò molto rammaricato. <<La vostra rosa è certamente migliore, potrei ripagarvi con cento monete d’oro, più l’artefatto che vi avevo promesso; avendo ricevuto un esemplare troppo piccolo, ho consegnato al ragazzo soltanto l’oro>>. Elesya ringraziò l’uomo per la sua generosità, mentre Xera non proferì parola. <<Non sono sufficienti!>> rispose poi bruscamente <<Anche a costo di sembrarvi avida, non considero la vostra offerta onesta. Abbiamo ucciso Goreha e d’ora in avanti non potrete più ricevere rose nere, poiché scomparse insieme alla loro regina>>. L’uomo sgranò gli occhi <<Non è possibile!>>proferì con voce strozzata. Per un istante fissò quel fiore con avidità, l’idea che fosse l’ultimo esemplare gli conferì notevole pregio. Ritornò con lo sguardo sui ragazzi e alla vista di tutte quelle bende sui loro corpi, iniziò a pensare che forse stessero dicendo il vero. <<Se è davvero come dite, non vi dispiacerà seguirmi nella mia bottega. Se mi dovessi fidare di ogni notizia che giunge alle mie orecchie, adesso sarei un viandante senza dimora>>spiegò invitandoli a entrare. I ragazzi accettarono pur non perdendo la concentrazione, ormai avevano imparato che fidarsi ciecamente di un estraneo non era molto saggio. Quando la guerriera varcò la vecchia soglia, fu investita da un acuto odore acre. Per certi versi ricordava il profumo stantio delle rose di Goreha, con l’aggiunta di una qualche lozione medicamentosa dall’intenso tanfo mentolato. La bottega era molto piccola e a malapena ci stava il bancone, sul quale il vecchio aveva disposto bottiglie e flaconi di varie grandezze e tutti rigorosamente sigillati con tanto di cartellino. In un angolo più esterno vi erano invece discreti cestini di vimini, anch’essi molto vecchi e con fili di paglia separati dal resto dell’intreccio. Questi contenevano mazzetti di erbe aromatiche secche, la cui fragranza si era ormai perduta da tempo. Xera non poté fare a meno di domandarsi come il proprietario di quel rudere potesse permettersi ricompense tanto alte, poi però lo vide all’opera e finalmente ne comprese la ragione. Dopo aver asportato un petalo dal resto della rosa, lo portò sotto una spessa lente tonda collegata a una candela che accese subito. Trafficando con alcune fiale contenti liquidi dai colori insoliti, si munì di contagocce e una dopo l’altra le fece scorrere sul petalo, osservando e appuntando le reazioni ottenute. Infine prese da dietro il bancone, una scatola tutta impolverata che ripulì in fretta con lo stesso pezzo di stoffa usato per lucidare gli occhiali. La scatola era pece con gli angoli in oro, che risaltarono una volta privati dello strato di polvere. Il vecchio la portò vicino al collo e prontamente afferrò una collana che sino a quel momento era stata nascosta sotto le sue vesti. Un cordino anch’esso dorato, alla cui estremità pendeva un ciondolo tondo apparentemente privo di valore. Era piatto, quasi senza spessore e per certi versi ricordava le antiche monete che circolavano un tempo. Anche se si svolse tutto in un istante, Xera scorse delle strane incisioni sul ciondolo, che baluginarono una volta entrante in contatto con la piccola scatola. <<Rune!>> pensò. Questa si aprì ma i ragazzi non ne poterono vedere il contenuto, poiché fu subito richiusa con altrettanta prontezza. L’uomo ne tirò fuori una fiala di vetro apparentemente vuota, tuttavia quando la avvicinò al petalo, questa s’illuminò intensamente, inondando la piccola stanza di riflessi violacei e azzurri. Una goccia di quello strano liquido trasparente, fu lasciata cadere sul petalo, al cui contatto questo bruciò con fiamme nere che lasciarono una marcata traccia sul legno del bancone. <<Per tutte le divinità!>> si sorprese l’uomo, <<Avete dunque detto il vero; la Regina è morta!>>. L’uomo si accasciò sulla sedia di legno, portandosi le mani alla testa e per un momento Elesya scorse i suoi occhi grigi diventare lucidi.<<State bene, signore?>> domandò preoccupata. <<Non temere bambina, va tutto bene. Ho solo bisogno di un momento: il mio vecchio cuore non è più abituato alle forti emozioni!>>.
I tre amici si guardarono per un attimo e subito dopo tornarono a fissare l’uomo. Reilhan gli si accostò per accertarsi che non stesse sminuendo l’entità del malore e infine lo accompagnò sul retro per farlo stendere sul letto. Mentre il curatore si occupava dell’uomo, Elesya iniziò a studiare con lo sguardo ogni singola merce della bottega. Ogni volta che riconosceva delle erbe o delle pozioni sorrideva, mettendosi poi a contare le poche monete che aveva nel borsellino, progettando forse di acquistarle in un secondo momento. Xera invece preferì accomodarsi su una sedia in fondo alla stanza, anche se erano passati diversi giorni, risentiva ancora della fatica del combattimento. Trascorse mezzora prima che il vecchio fu in grado di alzarsi dal letto e ringraziando più volte il giovane curatore, si accomodò poggiando i gomiti sul bancone. <<Dovete perdonarmi ragazzi miei. Non potete immaginare da quanto tempo attendessi una simile notizia>>, l’uomo frugò in una delle tasche del vecchio grembiule e ne tirò fuori un ritratto sbiadito dai bordi rovinati. Lo osservò con un velo di tristezza nello sguardo tuttavia subito dopo sorrise, rivelando diversi spazi vuoti nella sua dentatura. <<La mia splendida bambina ha finalmente trovato la pace>>spiegò porgendo loro il ritratto. Xera lo guardò a lungo e subito notò un volto a lei familiare, seppur non riuscisse a ricordare dove l’avesse già visto. A un tratto però le tornò in mente e subito fu colta da brividi freddi. Nonostante il ritratto fosse consunto, la splendida fanciulla dai lunghi capelli corvini balzava agli occhi e Xera non poté fare a meno di storcere le labbra. La ragazza era stata ritratta in giardino di rose e sullo sfondo vi era un castello che le fece riaffiorare brutti ricordi. Anche Reilhan ed Elesya fissarono il ritratto con distacco, nonostante la fanciulla avesse l’aspetto di una principessa. Il suo sorriso le illuminava il volto e accanto a lei vi era un uomo in posizione eretta, con indosso un abito da cerimonia. <<Temo vi siate fatti una brutta opinione di lei, eppure vi assicuro che la mia bambina era la più dolce delle fanciulle>> asserì con gli occhi lucidi. <<Il ritratto ci è stato fatto il giorno in cui ereditai quel castello dalla mia defunta madre. Goreha aveva solo quattordici anni eppure aveva già assunto l’aspetto di una giovane donna>> spiegò asciugandosi le lacrime con il solito pezzo di stoffa. <<Nonostante avesse perso sua madre, non smise mai di sorridere alla vita, prendendosi cura di me come una figlia devota>>. L’uomo abbassò lo sguardo e iniziò a fissare la macchia che si era creata sul legno a causa del petalo. <<Io sono uno studioso, per cui la mia casa è sempre stata gremita di tomi e pergamene con le quali la mia bambina entrò quasi subito in confidenza. E ben presto anche lei divenne una studiosa con una particolare propensione per le rose, cui dedicò tutta la sua giovinezza>> disse tremando. Xera incrociò le braccia in silenzio e continuò ad ascoltare. <<Inizialmente ne fui lusingato: non tutti i figli decidono si seguire le orme dei propri padri ed io mi ritenni fortunato. Le sue idee inoltre erano innovative e avrebbero portato benefici a tutti noi. Tuttavia più ci si dedicava e maggiore divenne il suo distacco con il resto del mondo. Persino io non ebbi più alcun diritto di entrare nelle sale in cui praticava i suoi esperimenti. Un giorno però qualcosa cambiò!>>. L’uomo si alzò dalla sedia e si versò un po’ d’acqua per inumidire le labbra secche e la gola. <<Ricordo perfettamente l’ultimo giorno in cui vidi la mia bambina sorridere, poiché concise anche con la nostra separazione>>. Elesya s’intristì ripensando ai suoi genitori, che diversamente da quell’uomo, non le avevano mai manifestato tanto calore, né l’avevano salutata il giorno in cui partì alla volta di Libra. Per un attimo invidiò Goreha ma subito distolse la mente dai suoi pensieri per tornare ad ascoltare quanto il vecchio stava per dire.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Novita' made in italy : tutte le segnalazioni della settimana!
Buonasera lettori! Eccomi qua con una nuova puntata della rubrica dedicata esclusivamente ai romanzi italiani.In questo post trovate tutte le segnalazioni che... Leggere il seguito
Da Anitablake
FANTASY, LIBRI -
Fantasy: i migliori romanzi autoconclusivi
Qualche giorno fa vi ho proposto una classifica delle migliori saghe fantasy. Ora è la volta dei migliori romanzi autoconclusivi, stilata in base ai voti inviat... Leggere il seguito
Da Martinaframmartino
CULTURA, LIBRI -
Anteprima: "AFTER THE RAIN" di Renée Carlino.
Genere: Young AdultEditore: Newton ComptonPagine: Prezzo: € Uscita: ProssimamenteSinossi:Dall’autrice bestseller (Usa Today) di NON AVER PAURA DI INNAMORARTI... Leggere il seguito
Da Blog
LIBRI -
Big city
(di Djamel Bensalah, 2007)Quella che all'apparenza poteva sembrare una commedia da vedere in famiglia con i bambini, si rivela invece essere un film dalla moral... Leggere il seguito
Da Lafirmacangiante
CULTURA, LIBRI -
Recensione 'la signora dei gelsomini' di corina bomann
Titolo: La signora dei gelsominiAutrice: Corina BomannPagine: 480Prezzo € 11,90Dimensioni: 14 x 21,5 cmCopertina: Brossura con bandelleUscita: 4 marzo... Leggere il seguito
Da Francesca Ghiribelli
CULTURA, LIBRI -
#Expottimisti: Milano è bella e ve la racconto durante Expo 2015! Pronti?
Piazza Gae Aulenti MilanoCom’è bella Milano! Sì, oggi ho voglia di dirlo. E non ha niente a che fare con i soliti campanilismi. Leggere il seguito
Da Maryandthebooks
LIBRI, VIAGGI