Tutti si ripararono gli occhi a causa della forte luce, emessa da quelle scariche e privati della vista, immaginarono il peggio. Improvvisamente tutto tacque. La luce tornò normale e la barriera non c’era più. Al centro della piazza, un uomo dall’aspetto solenne, forse a causa dei solchi presenti sul suo vecchio viso, stringeva tra le mani i due Sai di Mihrrina mentre le due ragazze giacevano al suolo, prive di sensi.
<<Si è fatta ora di cena, bambini miei>> disse loro sorridendo, << Basta giocare o potreste farvi male>>. Poi guardando Reilhan aggiunse, <<Figliolo, cosa fai ancora in disparte? Perché non soccorri le tue amiche?>>, <<Si … si signore!>> rispose incredulo, << Grazie Saggio Murdar, ora ci penso io>>.Magazine Fantasy
<<Xera!>> le urlò Reilhan, <<Xera, fermati subito!>>. Anche Elesya, imitò il suo Novizio, dopo aver accantonato il dispiacere, ormai sostituito dal terrore. <<Dovete dire a Mihrrina di fermarsi, avete capito?>> intimò loro, la maga.<<Mi dispiace, ma nessuno può dirle cosa fare a duello avviato, neanche il suo fidanzato>> rispose Faiha. <<Voi non capite! Se non libera la nostra amica, tra pochi istanti muterà! Distruggi la tua barriera e fammi passare>>replicò Elesya determinata. Nessuno riuscì a comprendere le parole della giovane leva e pensando a questo, come all'ennesimo tentativo d’intromissione, Faiha preferì non cancellare la sua magia. Reilhan ripose il Maglio e con non poca concentrazione, pronunciò il rito di purificazione di Chundra, tuttavia inutile, poiché lo scudo interferiva con la preghiera. Xera si alzò in piedi, tenendo ancora ben salda la frusta, poi con tutta la forza che aveva in corpo, strattonò l’arma, provocando la caduta di Mihrrina, che inerme, non poté sostenere la spinta ricevuta. <<Che cosa sta succedendo>> disse sorpresa, << Ah capisco! È la solita fortuna del principiante>> sostenne. Xera però non rispose e questo spaventò ancora di più i suoi due amici. Mentre loro tentavano di far breccia nello scudo, Xera rientrò in possesso della spada e lentamente avanzò verso la Novizia, che intanto, era tornata in piedi, pronta a difendersi. Senza dire una parola, la guerriera avanzò lentamente in direzione di Mihrrina che incapace di comprendere le intenzioni della sua avversaria, si limitò a restare immobile, pronta ad attaccare. <<Rei, pensi che stia mutando?>>domandò preoccupata, Elesya <<Non lo so, vorrei solo poter distruggere questo stupido scudo e far ricorso alla preghiera; questa magia difensiva, annulla i miei poteri>> rispose. Elesya tentò ancora una volta, di convincere la nuova arrivata, ad annullare la sua barriera, ma questa, temendo la reazione del suo capogruppo, preferì agire come le era stato imposto, in simili circostanze. <<Mi dispiace, ma Mihrrina ha delle rigide regole in merito ai duelli, soprattutto quando è provocata>> rispose affranta la ragazza.Improvvisamente Xera si fermò e con un preciso fendente, recise la frusta che la vincolava alla Novizia. << Maledetta ragazzina, sai da quanto tempo possedevo quell'arma?>> disse Mihrrina furente, <<Lo giuro sul dio Lanth, me la pagherai!>>.Gettando suo malgrado, ciò che restava della frusta, portò le mani ai fianchi e in men che non si dica, afferrò i due Sai, celando ancora una volta la sua presenza, <<Dite addio alla vostra cara principessa, la sua competizione finisce qui!>> annunciò, a gran voce, la Novizia.<<Mihrrina, riponi immediatamente quelle lame!>> disse Norwen preso dal panico, ma fu tutto inutile, <<Faiha, adesso basta, abbassa lo scudo! Quei pugnali non dovrebbero mai essere usati, sono certo che tu ne sia consapevole!>> spiegò. La giovane maga iniziò a tremare, conosceva bene il potere dei due Sai, tuttavia temeva che questi, senza il suo scudo, avrebbero ferito tutti i presenti. Era sua responsabilità perciò proteggerli e impedir loro di avvicinarsi allo scontro. Decise allora di intensificare la magica barriera, così allontanandosi dal resto del gruppo, staccò la sua pietra dalla catenina che portava al collo e con un rapido movimento, la incastonò nel suo bastone di legno nero. Nessuno osò dire nulla, si limitarono solo a osservare le azioni della maga. Quando il gioiello violaceo, fu infuso al bastone, quest’ultimo cambiò il suo aspetto, allungandosi fino a toccare terra. Dei piccoli rami scuri, poi, iniziarono a circondare il monile, fino a quando non fu ben saldo sulla cima della nuova arma. Reilhan ebbe la conferma, quella ragazza era tutt'altro che indifesa e come aveva ipotizzato, non era una semplice Leva. Quando la staffa completò la sua mutazione, Faiha la avvicinò allo scudo, che una volta sfiorato, brillò intensamente. Dopo alcuni secondi, delle strane scritte iniziarono ad apparire sulla cupola magica, fino a convergere in un unico punto, la cima. Faiha allora, bisbigliò delle formule, che nessuno degli amici comprese, ad eccezione di Elesya. <<Ti prego non farlo!>> le disse supplicando, << Se rafforzerai lo scudo, Reilhan non sarà in grado di raggiungere Xera con la preghiera di purificazione. Aprici un varco, te ne prego>>. Reilhan subito si agitò, non poteva credere alle parole della sua amica. <<Pensavo volessi distruggerlo, in caso contrario, mio malgrado, dovrò combattere contro di te>> affermò il Novizio, al culmine della disperazione. Prontamente però, Zabora si mise tra i due, sguainando la spada, deciso a proteggere la sua compagna. <<Se Faiha ha scelto di intensificarlo, così sarà>> confermò il ragazzo. <<Togliti di mezzo!>> urlò Reilhan ma Zabora fu irremovibile. Keldas e Shùly restarono in disparte, non sapendo con chi schierarsi, mentre Norwen tentò di far ragionare le due Leve ostinate, rammentando loro quanto fosse importante, intervenire al più presto. <<Conosciamo più di tutti voi il potere di quelle due armi>>disse Faiha, mantenendo la sua concentrazione, <<Proprio per questo non posso permettere che ne entriate in contatto; è mio dovere proteggervi anche a costo di sacrificare la vostra amica>> spiegò risoluta. << Non hai ancora capito che l’unica persona in pericolo è Mihrrina>> urlò loro Reilhan << dissolvi questo maledetto scudo o dovrai vedertela con me!>> sentenziò. Mentre il gruppo si scaldava, Mihrrina continuò a celare la sua presenza, pronta a colpire non appena ne avesse avuta la possibilità. Xera invece, non mosse più un passo, era immobile al centro della piazza, in assoluto silenzio. Dopo alcuni minuti, Mihrrina stanca di aspettare la sua avversaria, iniziò a girarle intorno, tentando di scorgerne, il punto debole. << Ti sei finalmente arresa?>> domandò sarcastica, <<Tanto sarebbe comunque inutile, hai distrutto la mia amata frusta, non c’è perdono per questo!>> continuò decisa. Xera però non rispose e il suo silenzio, innervosì la ragazza ormai del tutto fuori controllo.La Novizia, allora decise di attaccare e senza pensarci, si fiondò sulla Leva. Quando fu a pochi centimetri dal suo cuore, la guerriera parò il colpo con la lama della spada ed esercitando la medesima forza impiegata in precedenza, scaraventò Mihrrina a terra. La spada di Xera, tuttavia, non resse all'urto con i due Sai e andò in frantumi. <<Impossibile!>> disse incredulo Zabora che finalmente cominciò a credere alle parole dei due nuovi amici. Anche la maga fu sorpresa e la sua magia, per un attimo ne risentì, generando un’impercettibile crepa sullo scudo.Riversa al suolo, Mihrrina impiegò più tempo questa volta, per rialzarsi << che diavolo sei tu!>> domandò ancora stordita, ma Xera non rispose. <<Non importa, adesso che la tua spada è distrutta, non potrai più difenderti dai miei colpi>> disse rimettendosi in piedi. Mostrando la sua famosa agilità, si allontanò dall'avversaria, senza celare la sua presenza. Decisa allora, a terminare il duello, con la mano sinistra lanciò uno dei due Sai, in direzione della guerriera che, come nulla fosse, scansò l’arma. Nonostante avesse mancato il colpo e il suo pugnale si fosse conficcato nella terra, sorrise soddisfatta. Poi, inaspettatamente, afferrò l’altro Sai con entrambe la mani e lo piantò nel terreno. Reilhan pensò che il duello fosse finalmente concluso, avendo visto la vecchia amica, disarmarsi. Quella sensazione tuttavia, svanì presto quando osservò il volto del suo rivale, impallidirsi. <<Che cosa sta succedendo?>> domandò preoccupato. Norwen ancora incredulo non riuscì a parlare, almeno fino a quando non fece un cenno alla maga, che più determinata che mai, continuò a intensificare la sua barriera. <<Che cosa credi di fare!>> sbraitò Reilhan, prendendo l’arciere per il bavero dell’uniforme. <<Pensavo fossimo d’accordo sul distruggere lo scudo, perché hai cambiato idea?>>domandò furioso ma Norwen voltò il capo, incapace di guardarlo negli occhi e dispiaciuto, si scusò. <<Non mi servono le tue scuse>> disse il Novizio, continuando a stringere la divisa dell’amico. Stanco di rimanere in disparte, ancora una volta sguainò il fido Maglio e con determinazione, martellò la barriera senza sosta. Più questa lo ricacciava indietro, più Reilhan insisteva. Elesya al contrario di Faiha, non aveva potere magico a sufficienza per intervenire, tuttavia, seguendo l’esempio dell’amico, usò il suo bastone per colpire ripetutamente la cupola. Provarono sino a quando le mani non iniziarono a sanguinare, tentarono fino a quando le braccia non divennero doloranti, ma tutto fu inutile poiché quella magia andava al di là delle loro forze. Elesya si accasciò al suolo, stremata e prontamente Shùly le si avvicinò per soccorrerla. <<Dovete fermare il duello!>> disse quasi bisbigliando, <<oppure saranno guai per tutti>>. Mihrrina intanto, vedendo i fallimentari tentativi dei due compagni di Xera, rise divertita. <<La mia protetta non li farà passare, non è stupida, sa cosa sta per accadere>>, poi inginocchiandosi in direzione del pugnale, sfiorò l’elsa con due dita e con un agile balzo, si allontanò dall'arma. Ci vollero pochi secondi affinché si manifestasse il terribile potere che Norwen temeva. I due Sai emisero scariche elettriche che incrinarono persino la barriera. Le saette in seguito cominciarono a spostarsi, come alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Dopo un largo movimento circolare, si fermarono solo per poi convergere entrambe verso il centro. Il loro obiettivo era proprio lì, infatti, immobile e in silenzio.