Il rapporto tra i leader cinesi e l’esercito della Repubblica Popolare è sempre stato privilegiato: lo fu per Jiang Zemin e per Hu Jintao, ma non soltanto. A sottolineare l’interesse dei vertici cinesi per la difesa è stato l’incremento dell’11.2% delle spese militari nel 2012 – esborsi peraltro sempre in aumento nell’ultimo decennio. L’Assemblea nazionale del popolo, che si aprirà domani a Pechino in piazza Tiananmen, tra le altre cose sancirà il budget annuale destinato allo sviluppo militare.
Fu Ying, vice ministro degli Esteri, in queste ore ha dichiarato che la Cina “ha bisogno di una solida difesa nazionale”, rifiutandosi di dare maggiori indicazioni circa la prossima bozza di spesa militare.
Xi Jinping, il nuovo presidente della Repubblica, destinato a prendere il posto di Hu Jintao in via ufficiale nell’imminente congresso legislativo, esemplifica la natura esclusiva di questo legame (tale poiché l’Esercitò popolare di liberazione deve la sua lealtà incondizionata al leader del Partito Comunista Cinese).
Dalla sua nomina nel Congresso di novembre, Xi – figlio di un leader rivoluzionario ed ex collaboratore di un ministro della Difesa degli anni Ottanta, Geng Biao – ha visitato ufficialmente comparti militari in dieci diverse occasioni. Il neo-presidente beneficia di un doppio passaggio di consegne in suo favore da parte di Hu Jintao, che gli ha ceduto anche l’influente poltrona di capo della Commissione militare centrale.
Il probabile aumento di spese per la difesa può essere visto come una risposta cinese alle mai sopite tensioni con gli Stati Uniti, parte di una cornice che fa del Pacifico il teatro di dispute territoriali e attriti multilaterali. La cortina di ferro nata fra Pechino e Tokyo in seguito alla vicenda delle isole Diaoyu/Senkaku non accenna a placarsi: l’altro ieri un portavoce del Consiglio politico dell’attuale legislatura ha dichiarato che “il Giappone sarà considerato il solo responsabile” in caso di scontri tra le forze che supervisionano l’area.
Molti esperti sostengono che le cifre reali destinate dal governo allo sviluppo militare siano più alte di quelle dichiarate in via ufficiale. L’anno scorso un report annuale del Pentagono stimò che la Cina avesse speso tra i 120 e i 180 milioni di dollari per la difesa nel solo 2011.
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