Xiaomi: vale 45 miliardi superando Sony e Nokia
NextGenTeam
Negli ultimi anni nel settore degli smartphone si sono fatte avanti molteplici aziende, che hanno contribuito ad ampliare la scelta per l’utente medio nell’acquisto del prodotto più performante alle proprie esigenze.
Molte di queste molte novità vengono dal Sol Levante e oggi vi parliamo di Xiaomi. L’azienda, fondata da Lei Jun nel 2010, è cresciuta esponenzialmente da 3 anni a questa parte e non da segno di fermarsi.
Ha fatto parlare di sé sin dal debutto con il suo primo smartphone low-cost nel 2011 e ultimamente con l’acquisizione di Hugo Barra, che ha lasciato Google per lavorare con Xiaomi.
Oggi è stata valutata 45 miliardi di dollari, nonostante ne abbia fatturato solo un miliardo circa. L’annuncio è venuto dallo stesso fondatore Lei Jun, il quale ha spiegato che i finanziamenti finora ricevuti dagli investitori fiduciosi sono sia per l’affermazione del successo raggiunto da Xiaomi in poco più di quattro anni di attività che per il preludio a una nuova fase di sviluppo.
Facendo alcuni conti, Xiaomi ha superato la start-up Uber e anche alcune compagnie abbastanza solide economicamente come Sony e Nokia.
Il successo di Xiaomi è stato decretato ovviamente dalla qualità dei prodotti usciti fino ad oggi, che hanno saputo farsi apprezzare anche da molti utenti d’oltreoceano e dell’Europa occidentale.
I suoi prodotti sono infatti basati su una qualità hardware rilevante pur mantenendo prezzi bassi e competitivi rispetto alla diretta concorrenza, che nella maggior parte dei casi propone smartphone in policarbonato.
Solo per fare un esempio, basti pensare allo Xiaomi Mi4, più precisamente il modello da 16GB che dispone di un corpo in alluminio molto elegante, 3 GB di RAM, display Full HD, batteria da 3080 mAh per un’autonomia durevole, il tutto al modico prezzo di 320$ circa.
La compagnia ha lavorato meticolosamente per portare avanti il brand e ciò è dimostrato anche dai numeri di vendite da capogiro: sono stati venduti 26.1 milioni di smartphone nella prima metà dell’anno mandando in sold out anche alcuni modelli.
Xiaomi è stata accusata più volte di plagio da alcune aziende (fra cui l’americana Apple) e Hugo Barra ha difeso l’azienda dicendo di aver preso spunto per offrire un prodotto all’altezza dell’utenza.
Di recente ha anche subito un blocco delle vendite da parte di Ericsson in India, con l’accusa di aver imitato il design di alcuni prodotti.
A parte tutto Xiaomi è proiettata verso un futuro roseo e di sicuro continuerà a stupire, basti ricordare che in Ottobre è diventata la terza produttrice mondiale di smartphone.
Xiaomi: vale 45 miliardi superando Sony e Nokia
NextGenTeam