Come avrete ormai compreso, molti, per non dire tutti, gli
oggetti che erano in uso durante il XIX secolo, con il loro
fascino, da sempre suscitano la mia curiosità ….
oggi voglio approfondire con voi la conoscenza degli
"Spectacles” come venivano al tempo chiamati gli occhiali
da vista.
François Martin Kavel (1861 - 1931), Young Lady wearing pink Dress and Eyeglass
Teniamo innanzitutto presente che stiamo per calarci in un tempo in cui piuttosto precocemente, rispetto ad oggi, veniva perso l'uso della dentatura e dell'organo della vista, per cui quella degli occhiali era una necessità piuttosto diffusa fin dalla giovane età; affascinante già il termine, Spectacles, che sembra tutto un programma, come se a chi li indossava avesse dovuto aprirsi un mondo nuovo ( mutuato dal francese in cui significa 'esibizione', 'spettacolo' ) e forse era proprio così se la carenza visiva era notevole, la realtà tutta riprendeva corpo in un vero e proprio spettacolo !
Durante la loro vita, che conta più di ottocento anni, essi hanno conosciuto svariate trasformazioni prima di divenire come li conosciamo noi oggi e sembra quasi impossibile scoprire che già nel 1727 Edward Scarlett, un inglese, inventò gli occhiali forse più simili a quelli odierni, con le lenti fissate su di una montatura che poggiava sia sul naso che sulle orecchie, ma non vennero considerati un accessorio alla moda e perciò non furono apprezzati dal bel mondo che rivolse la propria attenzione su altri modelli ritenuti più eleganti e distinti.
L'epoca Regency conobbe la grande popolarità del “quizzing glass”, come veniva chiamata una unica lente con una piccola impugnatura, legata ad una catenella o ad un nastro e portata al collo quasi come fosse un ciondolo,
che veniva accostata ad un singolo occhio per migliorarne la capacità visiva: era questo l'accessorio che le Ladies delle classi più agiate desideravano invece degli occhiali proposti da Scarlett, le quali, a partire dagli anni '50 del 1800, lo indossavano quasi come fosse un gioiello, talmente apprezzato che lo vestivano anche coloro che non avevano alcun problema di vista, molto spesso per vezzo o per atteggiarsi, da cui il nome “quizzing” ovvero “interrogarsi”, poiché molto spesso il quizzing glass veniva avvicinato ad un occhio per scrutare con fare interrogativo o di disapprovazione una persona che si stava approssimando.
Vignetta di epoca Regency che ironizzava sull'uso più diffuso del quizzing glass
Vi era chi invece preferiva usare la “lorgnette”,
che aveva due lenti ed era sorretta da un lato da un'impugnatura, e poggiava alla radice del naso, che poteva essere prescritta solo da un ottico optometrista e che conquistò definitivamente il pubblico femminile a partire dal 1830; i gentlemen continueranno a preferire l'uso di una sola lente, passando dal quizzing glass, sul finire del 1800, al
“monocle”,
costituito sempre da una sola lente, ornata semplicemente da un fiocco o da una catenella, senza alcuna impugnatura.
Ed infine pensate, cinquecento anni dopo essere stati inventati gli occhiali che si reggevano esclusivamente sulla parte superiore del naso grazie ad una leggera compressione a molla, riapparvero intorno al 1840 per divenire celebri con il nome di “pince-nez”,
La cantante lirica Adelina Patti in una fotografia del 1900, ritratta con indosso un paio di pince-nez
raggiungendo larga diffusione presso la classe media, sia per le donne che per gli uomini, fino agli inizi del XX° secolo.
E poi gli occhiali, quelli fatti con tanto di montatura e bacchette, si diffusero nel periodo vittoriano e furono proprio questi ad essere più propriamente definiti“spectcles”, con montatura dapprincipio in metallo e poi, solo più tardi, di avorio o di osso di tartaruga.
Concludo con una deliziosa cartolina augurale vittoriana con cui, oltre che mostrarvi i suddetti spectacles, rendo edotti coloro che, tra di voi, ancora non lo fossero, circa la venerazione che i Victorians nutrivano per i gatti, tanto da ironizzare su di loro e dar loro un aspetto antropomorfo, argomento per me meraviglioso di cui presto vorrei parlarvi.
Auguro a tutto voi tanta gioia e tanto bene, ringraziandovi come sempre per il dono che mi fate seguendomi con il vostro affetto.
A presto ♥
Bibliografia:
Rosenthal, J. William, Spectacles and other vision aids: A History and Guide to Collecting, Norman, San Francisco, 1996
As you may have understood by now, most, if not all, of the
objects that were in use during the XIXth century, with their
charm, have always aroused my curiosity ....
Today I want to explore with you the knowledge of
"Spectacles" as they were called at the time the eyeglasses.
- picture 1 - François Martin Kavel (1861 - 1931), Young Lady wearing pink Dress and
Eyeglass
First of all we have to think that we are about to immerse ourselves in a time when quite early, compared to today, they lost the use of the teeth and of the sight, that's why that of the eye glasses was a necessity rather widespread since youth; so fascinatingthe term, Spectacles, which seems a whole program, as if to who had to wear them had to open up a new world (borrowed from French, it means 'performance', ) and perhaps, if the visual deficiency was remarkable, they led him truly into a real perfomance, that of reality !During their lifetime, which is lasting more than eight hundred years, they haveexperienced several changes before becoming as we know them today and it seems almost impossible to read that already in 1727, Edward Scarlett, an Englishman, invented eyeglasses so very similar to those of today, with the lens fixed on a frame that was based on both the nose and the ears, but they weren't considered a fashion accessory, and therefore weren't appreciated by the beautiful world which turned its attention to other models considered the most elegant and distinguished - looking.
- picture 2
During the Regency period it met a great popularity the "quizzing glass" as it was called
a single len with a small handle, attached to a chain or ribbon and worn around the neck
almost like a pendant,
- picture 3
- picture 4
that was drawn near a single eye to improve its vision: this was the accessory that well - to - do Ladies wanted instead of the eyeglasses proposed by Scarlett, which, until the 50s of 1800, will be wore like a jewel, so popular to be worn even by those who had novision problem, very often for whim or to pretend to be elegant, hence the name "quizzing" because very often the quizzing glass was used to express a questioning air or the disapproving for a person who was approaching.
- picture 5 - Regency-era vignette satirizing on the most widespread use of the
quizzing glass
There were those who preferred to use the "lorgnette"
- picture 6
which had two lenses and was supported on one side by a handle, and rested on the
top of the nose, which could only be prescribed by an optometrist and definitively
conquered the female audience since 1830; the gentlemen still preferred the use of a
single len, going from the quizzing glass, at the end of 1800, to the "Monocle"
- picture 7 - The opera singer Adelina Patti in a photograph dated 1900, wearing a pair
of pince-nez
also consisting of a single len, simply adorned with a bow or by a chain, without any
handle.
And finally, you have to know that, five hundreds years after they were invented, the
eyeglasses that are held up exclusively on the top of the nose thanks to a slight
compression made by a spring, reappeared in the 1840s to become famous with the
name of "pince-nez",
- picture 8
achieving widespread among the middle class, for both women and men, until the beginning of the XXthcentury.
And then the eyeglasses, those made with a hype and chopsticks, spread in the Victorian
period and they were these to be more properly called "spectcles", with a frame made of
metal, as first, and then, only later, of ivory or of tortoise bone.
I'm going to conclude with a lovely Victorian greeting card with which not only I'm
showing you the spectacles, but I also want to let know, to those among you, who yet
aren't aware of it, about the veneration which Victorians had for cats, much to be
ironical with them (or with men ?!? ) and give them an anthropomorphic look, wonderful
argument to me of which I would like to talk to you about soon.
- picture 9
I wish you all much joy and much love, thank you as usualfor the gift that you make me,following me with your affection.
See you soon ♥
Bibliography:
Rosenthal, J. William, Spectacles and other vision aids: A History and Guide to Collecting, Norman, San Francisco, 1996