LO SPELEOLOGO
di NICOLAS ICARDI
Tra le formazioni inglesi più interessanti emerse dal calderone new-wave della seconda metà degli anni '70 vi sono gli XTC. Da molti critici considerati i migliori dopo i Beatles come capacità di mischiare suoni di diverse provenienze e influenzare così in modo profondo la scena musicale del periodo e non solo (a loro devono molto tantissimi artisti del rock-pop anni 80'-90' tra cui i Police, per loro stessa ammissione, i Devo e poi tutto il movimento brit-pop anni '90, non hanno però mai raccolto i frutti in termini di notorietà e successo). Il gruppo nasce a Swindon intorno al 1976, formato da Andy Partridge (voce e basso), Colin Mouilding (chitarra e voce) e Terry Chambers (batteria), dopo vari provini e l'inserimento del tastierista Barry Andrews, nel '77 firmano per la Virgin ed esordiscono con l'EP "3D". Nel 1978 è la volta del loro primo album "White Music", seguito dal singolo "Statue of Liberty", primo di una serie infinita di "gadgets" a 45 giri, che oltre a divulgare la produzione del gruppo diverranno rarità che negli anni saranno molto ricercate tra i fan. L'album è un brillante esempio di pop-punk originale e unico, diverso però dagli album successivi del gruppo, meno curato, confezionato dal duo Partridge-Moulding, i principali autori del gruppo, più volte paragonati in seguito dalla critica al duo Lennon-McCarthy. Alla fine del '78 gli XTC pubblicano il secondo album "Go 2", che precede l'avvicendamento di Dave Gregory al posto di Andrews. Il disco è più maturo e completo del precedente, Andy Partridge si rivela un songwriter d'eccezione e fanno capolino in alcune tracce i primi accenni beatlesiani. Nel 1979, dopo la pubblicazione del singolo "Making Plans for Nigels" che ottiene un buon successo nelle classifiche inglesi, è la volta di "Drums and Wires", prodotto da Steve Lillywhite, primo album della band a riscuotere un buon successo anche oltre Oceano e tra gli apici della new-wave. Il merito principale di Partridge e Moulding fu quello di portare una visione pop sopraffina in un periodo di sconvolgimenti sonori epocali. Ciò si traduceva in melodie complesse, benché irresistibilmente orecchiabili, inserite in un tessuto musicale sofisticato. L'anno successivo è la volta di "Black Sea" (1980), che entra in classifica anche in America. Anche questo disco realizzato in piena effervescenza new-wave è un caposaldo della corrente musicale, si possono trovare al suo interno gli ingredienti base: il post-punk, l'elettronica, i suoni nervosi e ripetitivi ma anche il gusto melodico della tradizionale canzone europea. Negli anni '80 gli XTC diventano uno dei gruppi di culto più apprezzati. Tutto ciò, è bene ricordarlo, senza l'ausilio di esibizioni dal vivo, dato che dal '82 la formazione si stacca dalle scene con un colpo netto: troppo pesante il ruolo di protagonista per l'ansioso Partridge, che sviluppa gravi turbe non appena si trovi in prossimità di un palco. Il decennio comunque si apre nel migliore dei modi con "English Settlement"(1982), da molti considerato tra i migliori album degli XTC. Il doppio disco tutto verde si presta a facili analogie con il "doppio bianco" dei Beatles, in realtà se proprio vogliamo trovare un paragone, qui siamo alla varietà sonora di "Sgt. Pepper's". Il disco è una specie di summa stilistica tra la loro prima musica e quello che sarà il loro sound di lì a qualche anno, il gruppo trova qui un perfetto equilibrio fra il pop aggressivo degli esordi, la lezione beat dei '60 e sperimentazioni elettroniche. Decisamente non a quel livello è il successivo "Mummer"(1983), con un repertorio che stenta a essere ricordato. L'album si rivela anche infausto segnando la fine della collaborazione con il batterista Terry Chambers, che emigra in Australia e costringe Partridge, Moulding e Gregory a continuare come trio, con l'ausilio di volta in volta di batteristi occasionali. Nonostante la defezione, il successivo "The Big Express"(1984) risolleva le quotazioni del complesso, con una musica questa volta scossa da vampate di energia, è il disco più rock del gruppo di Swindon, fatto di ritmi decisi, echi blues e chitarre elettriche, ben lontano dai suoni new wave che impazzano in tutta Europa. Comunque il gruppo conquista ancora i loro fans mentre il grande pubblico, come di consueto, si astiene. Uno dei segni classici degli XTC, fin dagli inizi è un certo gusto anni '60 psichedelico che rimanda ai Beatles ma anche ai Pink Floyd e i Pretty Things. Per omaggiare questi modelli stilistici il gruppo si inventa nel 1986 un colossale scherzo che li porta ad incidere "25 o'clock" con lo pseudonimo Dukes of Stratosphear, fingendo di essere un gruppo hippies sopravvissuto ai tempi del peace and love. L'album è accolto con divertimento e il gruppo replica nel 1987 con "Psonic Psunspot". Lasciati da parte i Dukes, il gruppo continua tra la vita a Swindon e qualche puntata in America per incidere il materiale del nuovo album degli XTC. Su consiglio della casa discografica incidono "Skylarking"(1986) con l'ausilio del noto produttore Todd Rundgren, ma la collaborazione si rivela infelice. Rundgren, comunque riesce a tirar fuori dalla band il meglio, pur avendo avuto con i suoi membri non pochi contrasti e divergenze durante la registrazione del lavoro. L'album, con un pop fantasioso, brillante, psichedelico e ironico, a sorpresa, si rivelerà uno dei migliori della loro carriera. Dopo una pausa di un paio di anni, tornano con il loro secondo album doppio "Oranges & Lemons" (1989). Anche se l'album non è eccezionale come i precedenti non mancano buone composizioni e il repertorio si tiene sull'electrobeat con piccole inserzioni di funk, afro-music e perfino jazz. Pubblico e critica si entusiasmano all'opera e l'album tocca negli Usa le 400mila copie. Negli anni '90 gli XTC rallentano le loro uscite discografiche. Aprono il decennio con l'album "Nonesuch"(1992), che resta sugli alti standard qualitativi dei precedenti. Poco dopo la pubblicazione si apre un lungo contenzioso con la Virgin per la stipulazione di un nuovo contratto. Solo nel '95 il gruppo riesce a liberarsi dalla casa discografica e nel frattempo il mercato viene invaso dalle loro antologie,live, dischi con inediti o versioni alternative. Gli XTC dopo aver firmato con la Cooking, si rifanno vivi con un Bbc live "Transitor Blast"(1998) e con un nuovo disco "Apple Venus vol.1"(1999). Questo album di immensa bellezza e delicatezza è un viaggio con intrecci di strumenti orchestrali raffinati e classici, un insieme di archi, chitarre acustiche, ottoni, trombe, violini, clarinetti e fisarmoniche dall’immagine soave, insomma il lavoro è completamente positivo. Dopo questo album Dave Gregory lascia, e il gruppo rimasto un duo, da alle stampe l'anno successivo la seconda parte del progetto "Wasp Star: Apple Venus vol.2"(2000). Questo disco rappresenta il lato più pop del duo con canzoni che recuperano la freschezza degli esordi, abbandonati quasi del tutto gli archi e i fiati, il duo più geniale del pop inglese dell'ultimo ventennio imbraccia nuovamente le chitarre elettriche e i suoni diventano quelli tesi e metallici dei loro anni '80. Nel 2002 Andy Partridge inizia a pubblicare una serie di album a suo nome chiamati "Fuzzy Warbles" nei quali ha inserito tutto quanto non era ancora stato pubblicato della sua prolifica produzione, sia versioni demo che inediti. Nel 2006 Moulding prende la decisone di abbandonare il mondo della musica e quindi Partridge decide di non portare più avanti il progetto XTC.
Dalla loro discografia vi propongo 6 pezzi:
"Statue Of Liberty" da "White Music"(1978) è una grande composizione degna del miglior Partridge, cantato punk, grande assolo di tastiera, semplicissimo ma di effetto.
"Ten Feet Tall" da "Drums and Wires"(1979) composta da Mouldng, è una ballad electrocountry pubblicato come singolo.
"Respectable Street" da "Black Sea"(1980) è un brano trascinante, cantato perfettamente da Partridge con quel ritornello beatlesiano che chiarisce subito quale sia la fonte di ispirazione principale del gruppo.
"Senses Working Overtime" da "English Settlement"(1982) è un capolavoro pop, con un semplicissimo ritornello che si stampa indelebilmente nella memoria dell'ascoltatore.
"Ladybird" da "Mummer"(1983) è una gemma preziosa, tra i capolavori assoluti di tutta la produzione del gruppo, un pop-jazzato di classe infinita.
"Dear God" b-side del singolo "Grass" e non presente nell'LP originale "Skylarking"(1986), ma inserito poi nel cd.
STATUE OF LIBERTY - 1978
TEN FEET TALL - 1979
Audio
RESPECTABLE STREET - 1980
SENSES WORKING OVERTIME - 1982
LADYBIRD - 1983
Audio
DEAR GOD - 1986
A DOMENICA PROSSIMA...