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Xviii – poesia della trasformazione

Da Tarocchipensiero @MichelPelucchi


XVIII – POESIA DELLA TRASFORMAZIONEÈuna sostanza dominata dalla luna e, quindi, trasformabile all'infinito (O. Wirth)Se tu capissi quanto sia memorabile questo momento che a noi fugge, in cui ogni gesto era preso per vero. «La metafora allora era concreta».Ogni infinito... Nessuno era lasciato al caso.Si poteva camminare come i crostacei. E indietro, mantenendo una Rosa tra le mani, aprire gli occhi. Non vedevamo cosa nella notte stava per finire.Non sapevamo cosa accadde... In quale mare, i due potessero sprofondare.Qui, si è dimenticato di chiedere se mai avessimo compreso un autentico desiderio.Era la chiave, la porta per la Luce nuova. Il riflesso, invece, ci consuma.Prego coloro che ascoltano ogni nostro respiro, di restituirmi gli occhi, la realtà, e quella doppia rosa che incontrammo come un'unica Luna.Ma questa fine... Nella fine c'è il mio inizio.Sconosciuto amore ti lascio... Andiamo via.Rimarrà: «Solamente la Luce, che si presenta sempre e di nuovo, per l'occhio che guarda, nonché la Forza per la mano che opera» (M. Buber). 


Musica https://www.youtube.com/watch?v=tWNYzceTH-M


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