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“Y” 2009 e d’Yquem 1999

Da Vini&terroir

Due grandi vini che ho avuto occasione di assaggiare durante l’ultimo galà , il ventesimo, dei Sommeliers di Monaco. Il primo vino degustato è stato il mitico Y dello stesso Chateau d’Yquem, a differenza del fratello maggiore che è un vino dolce, è secco con un 50% di Sauvignon Blanc ed un 50% di Semillon. Perchè mitico? Perchè è raro, dal 1959 anno in cui è stato lanciato, i millesimi prodotti sono solamente 23, praticamente uno su due. Come spesso accade per le altre aziende dello Sauternes, quando le condizioni climatiche non sono favorevoli allo svilupparsi della muffa nobile o botrytis cinerea, le uve vengono usate per produrre vini secchi. Così si trovano i vari “R” di Chateau Rieussec, “G” per Chateau Guiraud e “Y” per Chateau d’Yquem. Per quanto riguarda Y anche nelle annate da pourriture noble si può produrre; alcune uve che non sono state intaccate dalla muffa si ritrovano nell’assemblaggio del vino. Ovviamente se le condizioni climatiche lo permettono il Sauvignon Blanc viene raccolto prima ed il Semillon più tardi.

“Y” 2009 e d’Yquem 1999

Il vino del 2010 è semplicemente stupendo con profumi che ricordano una straordinaria maturità del semillon e che ci rivelano un bouquet notevole con note di albicocca e di pot pourri di fiori secchi. Sentori speziati che ricordano lo zafferano.

In bocca è notevole, anzi a prima sorsata sembra avere qualche nota ossidativa leggerissima che ricora i nobili Jerez, ma tutto svanisce e tornano i frutti e note agrumate che ci rivelano un’ottima acidità. Ottima la complessità e struttura del vino. Da bersi “in solo”. ( se si riesce a trovare una bottiglia……)

18,7/20

“Y” 2009 e d’Yquem 1999

Per quanto riguarda il Chateau d’Yquem 1999 siamo nell’eccellenza. Un vino che  proviene dai vigneti situati a Sauternes, circa a 40 km da Bordeaux, e che sono circondati dai fiumi Garonne  e Cirons che appunto permettono, grazie alle nebbie mattutine, lo svilupparsi della Botrytis Cinerea. Il 1999 è stata una buona annata , un po sottovalutata difatti è stato uno dei millesimi meno cari in assoluto della storia del mitico chateau. Comunque qua ad Yquem si coltivano circa 100 ettari di vigneto , naturalmente Sauvignon e Semillon, che vengono raccolte manualmente effettuando anche 12 passaggi tra gli stessi filari al fine di raccogliere solamente le uve attaccate dalla muffa nobile. Si mormora che le rese siano intorno agli 8hl per ettaro che in termini pratici corrisponde all’incirca ad un bicchiere per ogni ceppo di vite.

Il vino è fantastico, nobile colore giallo dorato, profumi di classe. Il bouquet è già molto espressivo, strano per un vino considerato giovane, profumi di creme brule , caramello, frutta secca, albicocca, datteri, il leggero fumè che accompagna sempre i vini di razza prodotti da queste parti. Ottima la complessità con note evolutive gia evidenti con note leggere di botrytis. In bocca il vino è grasso, ha un’ottima acidità che equilibria l’alcool, la struttura è buona, anche se non delle migliori; si ritrova il classico fumè al palato ed ha una persistenza notevole. Vino che può darci grandi soddisfazioni future e che ci delizia con una finezza ed un’eleganza non comuni.

19,1/20

43.794180 7.613010

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