When I first saw this bike, on Do the ton Russia, I have been wondering for quite a bit what kind of custom build it was. So I started a small web research. It took me a while before discovering the story of Roman Zigerman Kapustin, 32 yo, from Vologda (460 km north of Moskow). In 2007, Roman decided to put together the wreck of an old IZH350 with a Yamaha 400 Diversion engine that he had available in his garage. After two years of work, this is the result. Curious? Read the rest.
Quando ho visto questa moto per la prima volta, su Do the ton Russia, mi sono chiesto per un bel po’ di che tipo di custom si trattasse. Così ho iniziato una piccola ricerca web. Mi ci è voluto un po' prima di scoprire la storia di Roman Zigerman Kasputin, 32 anni, da Vologda (460 km a nord di Mosca). Nel 2007, Roman ha deciso di mettere insieme il relitto di una vecchia IZH350 con un motore 400 cc di una Yamaha Diversion che aveva disponibile nel suo garage. Dopo due anni di lavoro, questo è il risultato. Curiosi? Leggete il resto.
I’m afraid that not many readers of the Inazuma café know that Izhmash (Ижмаш), briefly IZH, is a weapons and motor vehicle manufacturer based in Izhevsk, founded in 1807 with a decree of Tsar Alexander I, and now one of the largest corporations in its field. Nowadays Izhmash is mainly famous as the producer of the well known Kalashnikov assault rifles but, between 1946 and 1951, its production included a replica of a popular motorcycle, the 1938 DKW NZ350, renamed IZH IL350.
Temo che non molti lettori del Inazuma Cafè sappiano che la Izhmash (Ижмаш), in acronimo IZH, è una antica casa costruttrice di armi e autoveicoli con sede a Izhevsk, fondata nel 1807 con decreto dello zar Alessandro I, e ora una delle più grandi aziende nel suo settore. Ai nostri tempi l’Izhmash è famosa principalmente come produttore dei ben noti fucili d'assalto Kalashnikov, ma, tra il 1946 e il 1951, la sua produzione comprendeva una replica di una moto assai popolare, la DKW NZ350 del 1938, rinominata IZH IL350.
Unfortunately, the production of motorcycles was not Roman’s main business and his work on the unit took a couple of years before getting to completion. One of the biggest challenges –he says- was to get quality work: welding, painting, electroplating. During his project, Roman says that he had to deal with the approximation and the superficiality that believes it is a typical Russian habit. Well, in any case, if after almost five years, the bike is still riding and so beautiful to see and to use, obviously the problems have all been successfully overcome.
Purtroppo, la costruzione di moto non era attività principale di Roman e il suo lavoro è durato un paio di anni prima di arrivare a compimento. Una delle più grandi sfide -dice- è stata quella di ottenere lavorazioni di qualità: saldature, verniciature, galvanica. Durante il suo progetto, Roman racconta di essersi dovuto confrontare con l’approssimazione e la superficialità che ritiene sia una caratteristica tutta russa. Beh, in ogni caso, se a distanza di quasi un lustro la moto è ancora in giro e così bella da vedere e da usare, evidentemente I problemi sono stati tutti superati con successo.
Among the several noteworthy features: the modifications made to the frame that now embraces the Yamaha engine, which has now acquired a structural function; the custom made intake ducts, that go through the tank and the frame; the Yamaha R6 wheels and brakes.
Tra le caratteristiche degne di nota: le modifiche apportate al telaio, che ora abbraccia il motore Yamaha, che ha acquisito una funzione strutturale; il sistema di aspirazione, con i cornetti aperti che attraversano serbatoio e telaio; le ruote e i freni originari di una Yamaha R6.
Story: Ruriders / Roman Kasputin Photo via 12oy.com and by Aleksei Kalabin