Di Mirella Astarita. Oggi è andato in scena un nuovo faccia a faccia ore tra Massimo Giuseppe Bossetti e il pubblico ministero Letizia Ruggeri.
Bossetti è in carcere con l’accusa di essere l’assassino di Yara Gambirasio, la giovane atleta uccisa a Brembate, Ruggeri è il pubblico ministero che da anni si occupa dell’inchiesta. Secondo le prime indiscrezioni, durante l’interrogatorio, terminato intorno all’ora di pranzo, il magistrato avrebbe sottoposto a Bossetti, una serie di domande riguardo gli oggetti sequestrati nella sua abitazione.
L’arrivo di Letizia Ruggeri è stato intorno le 10. E’ giunta al carcere di via Gleno in moto, ed è entrata dalla porta secondaria. Poco dopo è arrivato anche il maggiore dei carabinieri, Riccardo Ponzone, comandante del nucleo investigativo di Bergamo, e due ufficiali del Ros, il colonnello Michele Lo Russo e il maggiore Amleto Comincini, che hanno preso parte all’interrogatorio.
Il colloquio ha visto il pm e Bossetti cimentarsi in un vivace botta e risposta. Le domande, fatte a raffica di proposito, si sono concentrate sugli oggetti sequestrati a casa di Bossetti durante le perquisizioni dei giorni scorsi. Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, avvocati di Bossetti, hanno lasciato delle dichiarazioni subito dopo l’incontro, in cui asserivano che l’uomo ha risposto a tutte le domande e che la sua vita è stata scandagliata in ogni suo angolo più recondito. Gli avvocati hanno parlato anche della linea difensiva: “Bossetti ha continuato a proclamarsi innocente e ha cercato di fornire ogni chiarimento possibile agli inquirenti”. Gli avvocati della difesa descrivono un uomo collaborativo, pronto a dare spiegazioni e a rispondere a qualsiasi domanda, che continua a dichiararsi innocente.
Qualche giorni fa, Bossetti ha anche incontrato la madre e la sorella gemella. Un incontro già annunciato e che è diventato parte degli argomenti trattati durante questo nuovo colloquio.
Bossetti aveva detto al gip Ezia Maccora, durante l’interrogatorio di garanzia, che avrebbe chiesto a sua madre se è davvero figlio di Guerinoni. L’ipotetica risposta data dalla madre dell’uomo è stata chiesta anche in questo nuovo faccia a faccia, ma la donna continua ad asserire che l’errore si trova nel test del Dna e non nel suo matrimonio.
Bossetti continua la sua permanenza nella casa circondariale, mentre gli inquirenti cercano prove, alibi e piste che possano scardinare la dichiarazione continua di innocenza dell’uomo. Bossetti, al momento, è inchiodato da un test del Dna, da alcune incongruenze nei suoi racconti e dalla cella di Brembate che ha agganciato il suo cellulare in quella zona, in tempi coincidenti con il rapimento-omicidio della giovanissima Yara.