Un investigatore di Bergamo ha dichiarato che sono stati oltre 500, tra sensitivi e sensitive, medium e spiritisti, sentiti per il caso Gambirasio ma non hanno dato nessuna utile informazione alla polizia. Durante le ricerche della piccola, quando ancora la si credeva viva a Brembate di Sopra,era arrivata anche Maria Rosa Busi, bresciana, che nel 2005 aveva aiutato a ritrovare la giovane Chiara Bariffi nel lago di Como.
Rosemary Laboragine che dice: “posso dirvi che secondo i miei flash da subito mi sono resa conto che si trattava di due uomini grandi che l’avevano presa con la forza, violentata e poi uccisa… ho visto subito il numero 48 (che successivamente mi hanno detto trattavasi del numero civico di casa Gambirasio) e una macchina rossa (poi nominata dal ragazzo, finora unico testimone).
Mentre, il sensitivo Mario Alocchi, quando ancora Yara la si cercava viva aveva emesso la sua sentenza e ci si augura si sbagli, perché quello che ha “visto” è il finale più tragico. Per Allocchi: “La chiave del mistero sta nella palestra. Chi ha ammazzato Yara era in palestra, bisogna ripartire da li”. Yara, diceva il sensitivo era diventata oggetto del desiderio di una persona molto pericolosa, con disturbi mentali. Anche il pranoterapeuta Luciano Muti aveva visto grazie alla sua sensibilità da sensitivo il carnefice, identificandolo con un ragazzo alto e magro e dal carattere estremamente introverso che gli causava molta timidezza e soprattutto disegnandolo come un tossicodipendente invaghitosi della bimba, oggi tutto lascerebbe presupporre invece un giovane, magari coetaneo di Yara Gambirasio, con il quale la bambina aveva confidenza. Il suo profilo potrebbe corrispondere a quello di una persona alta 1,75 metri per un peso di circa 75 chilogrammi di media.