Sono rimasta incantata e ve lo dico con grande sincerità, tanto da non riuscire a staccarmi dal padiglione per più di un’ora. Capi dai tagli originali, forme innovative con un uso di colori spesso inaspettato ma così gradevole. Vorrei parlarvene ma non in modo cumulativo, perché per quanto si percepisca un filo conduttore di estrema innovazione, si differenziano molto l’uno dall’altro, per stile e collocazione sul mercato e target.
Partiamo dalla giovane Yasya Minochkina, che più che una stilista sembra una modella, aggraziata e riservata, con dei profondi occhi chiari. Poi ci parli e scopri che è estremamente determinata e come un fiume in piena, mi illustra la collezione, il suo ideale di donna, i suoi progetti per il futuro. In inglese… Che non è il mio forte e quindi probabilmente vi riporterò un 50% di quanto mi ha detto.
Yasya Minochkina è nata e cresciuta in Ucraina . Sin dall’infanzia ha sognato di diventare stilista; a solo sette anni aiutava un’amica di sua mamma che faceva la sarta , a riparare i vestiti. Dopo avere frequentato corsi al Central Saint Martins e Royal Academy of Fine Art, si è trasferita a Mosca e ha fondato una marca di abbigliamento omonimo. Ha presentato a Pitti W una collezione essenziale, adatta alla vita di ogni giorno, ancorata a uno spirito europeo di confortevole eleganza. La sua ispirazione principale è l’idea di una donna che si divide in modo equilibrato tra il lavoro e la famiglia. Una donna sempre di corsa che necessita quindi di investire in pezzi base, facili da indossare e che funzionino bene tra di loro, senza che siano necessariamente la scontata camicia bianca e il pantalone nero. Mi ricorda qualcuno….
Linee e forme utilizzate : Tuxedo – style , cocoon cappotti o dalle linee maschili, bomber e felpe oversize, gonne a matita, midi scanalate a pieghe, minigonne asimmetrici, pantaloni a sigaretta , colletti impreziositi, camicette in chiffon , semplici e felpe. I toni principali: Verde scuro bianco e nero, bronzo e argento , rosa e viola. Tessuti: seta , lana, pelle , chiffon , poliammide , reti metalliche.
La sua idea di femminilità non è ostentazione della sessualità femminile. Non ha a che fare con la pelle nuda, il seno grande, i fianchi o la vita sottile. Per Yasha la femminilità è legata esclusivamente alla fiducia delle donne in se stesse. Non è meraviglioso?
Vi mostro anche alcune immagini estrapolate dal look book della collezione a noi più vicina, ovvero Primavera /Estate 2014. Che ne dite?